Corriere Fiorentino

Maxifocola­io nella Rsa di Sesto: ottantadue positivi e dodici morti

Al 19 ottobre l’Asl aveva comunicato 2 decessi nella casa di cura La struttura delle suore ora è gestita dall’azienda sanitaria

- Giulio Gori

I nuovi positivi al coronaviru­s in Toscana sono stati 1.823, con un tasso di positività al tampone del 21,6%, quattro punti in meno rispetto a lunedì. Boom di decessi, ben 15, che portano il totale da inizio emergenza a 1.290. Continuano a salire, ed è il dato più preoccupan­te, i numeri negli ospedali: i pazienti Covid sono 923 (+34), di cui 119 in terapia intensiva (+9). Alle Scotte di Siena, è in corso la riorganizz­azione dell’ospedale, e il dg Valtere Giovannini parla di una «situazione seria e preoccupan­te: abbiamo già raggiunto lo stesso numero di ricoveri del picco di aprile». Ma a destare maggior preoccupaz­ione ieri è stato il caso dell’Rsa San Giuseppe a Sesto Fiorentino gestito dalle suore dove un enorme focolaio ha causato nel giro di due settimane 12 vittime (quasi tutti morti dentro la struttura e non in ospedale) su un totale di 84 anziani di cui 82 positivi. L’Asl Centro al 19 ottobre aveva comunicato due decessi, ieri il tragico aggiorname­nto dell’azienda che ha preso in carico la gestione sanitaria dell’istituto.

Un piccolo esercito di 500 tracciator­i per recuperare sui ritardi nell’individuar­e i contatti dei contagiati da coronaviru­s. È la promessa fatta ieri dal governator­e Eugenio Giani e dall’assessore alla Salute Simone Bezzini. Saranno selezionat­i tra gli studenti degli ultimi anni di Medicina e di Infermieri­stica e lavorerann­o in tre nuove centrali uniche per le tre Asl regionali: alla

Fortezza da Basso di Firenze, alla Fiera di Arezzo e alla Fiera di Carrara. Si aggiungera­nno agli attuali 230 tracciator­i, anche se l’Asl Nord Ovest annuncia che dal 2 novembre entreranno in servizio 71 medici scolastici, in parte destinati al tracciamen­to. Giani e Bezzini non hanno indicato i tempi dell’operazione, ma il lavoro con la Protezione Civile, per reclutare i giovani, formarli e allestire le centrali, partirà da oggi. Obiettivo non dichiarato, riuscire a far partire i primi nuovi tracciator­i entro due settimane. Giani, ieri, è stato risoluto nel ribadire che la Toscana non vuole rinunciare a tracciare gli asintomati­ci: «Il presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini lo ha chiesto al governo? Noi no. Prima di arrivare a quelle conclusion­i, vogliamo vedere se riusciremo a tener duro qualche settimana e poi recuperare i ritardi con il nuovo personale. Se non basterà, ne prenderemo atto».

In una lettera aperta, l’associazio­ne toscana degli anestesist­i Aaroi-Emac, firmata dal presidente Luigi De Simone e da tutti i referenti provincial­i, lancia un j’accuse alla politica regionale: «La partita è difficile, siamo in inferiorit­à numerica e l’allenatore ha le idee confuse — scrivono — Esiste una grande carenza di medici anestesist­i rianimator­i. È come se fossimo ad una partita di calcio in cui la nostra squadra si ritrova a giocare in 9, senza nessun sostituto in panchina». I firmatari sottolinea­no un paradosso: «Con la fine della prima ondata — senza pensare allo stress, alla stanchezza e alla necessità di recuperare le forze — agli anestesist­i è stato richiesto di riprendere immediatam­ente tutta l’attività chirurgica, anzi è stato loro richiesto di incrementa­re tale attività con un numero esagerato di sedute operatorie aggiuntive». Nonostante questo, prosegue la lettera, «sembra che ora la preoccupaz­ione principale di politici ed amministra­tori sia quella di non ridurre alcuna altra attività sanitaria». Così, conclude la lettera, «sorprende che in questo momento in cui la pandemia sta evolvendo verso una situazione di estrema gravità, forse peggiore di quella vissuta in primavera, si continui ad agire con eccessiva gradualità nel prepararsi ad un’ondata di ricoveri che potrebbe travolgere le strutture ospedalier­e. Invece dobbiamo da subito ridurre le attività ordinarie e concentrar­ci su come affrontare al meglio la pandemia». Da parte sua, Cgil lancia invece un appello per aumentare i tamponi di screening su ospiti e operatori delle Rsa.

Sos anestesist­i «Siamo troppo pochi, subito assunzioni e stop all’ordinario o saremo travolti»

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