ZELIG SUI CAMPI DI PALLAVOLO
Sportivo nell’animo ed elegante nei modi, atletico per professione e posato per predisposizione, camaleontico come Zelig, perciò il soprannome. Angelo combatte per dare l’esempio ma si arrende quand’esso combacia col conformismo. Giocando a volley impara che fondamentale è fare squadra, e in un paradosso geometrico insegna che per far quadrare il cerchio bisogna triangolare, perché a pallavolo si gioca con una palla sferica in un quadrato e in tre tiri si ottengono infiniti triangoli. Lui conta su un gruppo che via via ha nomi differenti, fa parte del mitico Lucky Volley nell’anno della promozione in D. E da coach viene chiamato a Prato, Pistoia e Firenze, ogni nuovo team è un passaggio avanti e uno sguardo indietro per non ripetere gli stessi errori. Si muove così Angelo, lentamente veloce, con audacia e prudenza, spericolato come in sella alla sua moto e sicuro come dentro un circuito.