Corriere Fiorentino

Osti e chef stellati, tutti a terra contro i divieti E i taxi sfilano in centro: «Clienti azzerati»

Giani si siede con i ristorator­i e ribadisce le promesse: chiusura alle 22 se caleranno i contagi

- Antonio Passanese Jacopo Storni

Ristorator­i da una parte, tassisti dall’altra. Le categorie più colpite dall’ultime ultime misure anti contagio scendono in piazza pacificame­nte per chiedere alle istituzion­i locali un intervento sul governo affinché allenti i divieti del Dpcm. Un migliaio i ristorator­i e chef, sommelier e barman, pasticcier­i e gelatai da tutta la Toscana, in piedi, seduti a terra («Così che ci hanno ridotto», denuncia Aldo Cursano, presidente di Fipe Confcommer­cio)

e intorno alle 16 tovaglie apparecchi­ate sul selciato di piazza Duomo in segno di protesta, con piatti e bicchieri rovesciati. Quasi 300, invece, i tassisti fiorentini che hanno attraversa­to le strade del centro a passo d’uomo e a colpi di clacson.

Ad aprire la protesta dei ristorator­i le note del Silenzio eseguite dal vivo. «Gridiamo nel più assoluto silenzio il nostro no a provvedime­nti iniqui, dannosi e inutili», spiega il direttore di Confcommer­cio Toscana Franco Marinoni, «non è nei nostri esercizi che si propaga il virus, il problema è altrove e il governo deve avere la capacità di intervenir­e in questo altrove. E se non ne è capace può anche andare a casa». Si siede tra chi protesta il presidente della Regione Eugenio Giani, che ha ribadito il proprio impegno, «se la curva dei contagi calerà», ad allungare l’orario di chiusura dei locali alle 22. In piazza ci sono anche il sindaco Dario Nardella, l’assessore regionale Leonardo Marras e alcuni esponenti del centrodest­ra. Per le istituzion­i c’è anche qualche fischio. Davanti a Palazzo Strozzi Sacrati chef stellati e osti di provincia. «Ho speso 15.000 euro per mettere in sicurezza il locale — si sfoga un ristorator­e mugellano — Debiti per nulla».

La protesta dei tassisti, invece, va in scena a bordo delle loro auto. «Non abbiamo più clienti, il lavoro è sceso del 90 per cento e così gli incassi. Molti di noi fanno fatica a pagare l’affitto, a mantenere la famiglia». Il serpentone di auto partito dall’Isolotto arriva a piazzale Michelange­lo passando da San Frediano, via della Vigna, piazza della Repubblica, piazza Duomo, piazza Signoria, dove i taxi si fermano per chiedere un incontro al Comune. Da Palazzo Vecchio escono prima l’assessore Federico Gianassi e poi Nardella, ai quali i

tassisti hanno contestato la presenza di risciò abusivi in centro: «Vi prometto che interverre­mo nei prossimi giorni» ha detto il sindaco circondato da decine di conducenti, alcuni dei quali con la mascherina abbassata. «Mi sembra giusto dare a tutti il diritto di manifestar­e in modo civile — ha continuato — Vi posso dire che tutto quello che voi ci proponete lo porterò all’attenzione del governo, ho un canale diretto con la ministra dei Trasporti». Alla Regione invece i tassisti contestano i due milioni di aiuti stanziati per taxi e Ncc, troppo pochi, e chiedono di sbloccare i voucher per i cittadini che necessitan­o di spostarsi: donne in gravidanza, anziani, famiglie in difficoltà.

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