Corriere Fiorentino

«A volte vediamo solo il naso o un occhio Ci adeguiamo, però in classe è meglio»

- I.Z.

«Martedì ero a casa, mercoledì a scuola, il resto della settimana lo faccio a casa. La settimana prossima invece farò in presenza due giorni, quella successiva ancora uno e così via: su 15 giorni ne facciamo 3 in classe e 9 a distanza». Alessandro Marrocco frequenta il secondo anno del liceo classico Michelangi­olo, e prova a spiegare il piano per la didattica digitale integrata che la sua scuola ha adottato.

«È complicati­ssimo. E non è finita qui: si alternano un’ora di didattica sincrona e una asincrona. La prima è la classica videolezio­ne che però dura 45 minuti, la seconda non l’ha capito ancora nessuno, nemmeno i professori. Per ora ci danno compiti ed esercizi da fare, interrompe­ndo il collegamen­to, ma alcuni docenti hanno intenzione di chiedere di cambiare, nel prossimo consiglio straordina­rio che faranno».

Ti aspettavi di dover tornare a fare lezioni a distanza?

Speravo di poter trascorre in presenza un po’ di più di tempo. Inoltre il passaggio è stato brusco, davvero da un momento all’altro. Domenica c’è stata la conferenza stampa di Conte, lunedì siamo andati a scuola regolarmen­te. Alle 19 sulla bacheca del registro elettronic­o hanno comunicato le modalità della Did. Noi studenti ci siamo messi a cercare di capire cosa dovevamo fare, abbiamo fatto una videochiam­ata collettiva, mandato messaggi ai professori chiedendo la conferma che davvero saremmo tornati a fare lezioni a distanza. Poi martedì è iniziata la didattica digitale integrata e la mia classe è stata a casa».

La didattica on line l’avevate già sperimenta­ta l’anno scorso. È stato più facile riprenderl­a?

«L’anno scorso per due settimane non abbiamo fatto nulla, alcuni professori ci hanno messo tanto a prendere dimestiche­zza con il computer, poi non essendoci un orario predefinit­o i professori organizzav­ano loro orari e lezioni. Di alcune materia non abbiamo fatto mai una lezione. Quest’anno seguiamo l’orario, abbiamo una piattaform­a comune, il sistema è stato uniformato. Io l’anno scorso dovevo usare il telefono perché il pc lo usava il mio fratellino, quest’anno invece uso il computer ed è più facile seguire le lezioni. Se sullo schermo si attiva la griglia si vedono tutti i compagni, se dobbiamo fare domande attiviamo il microfono e riusciamo a interagire. Certo per alcune materie come matematica avere di fronte la lavagna è meglio. Poi alcuni professori non sono molto abili nelle inquadratu­re, a volte vedi mezzo naso, un occhio... Si fa, ma non è come la lezione in classe».

Com’è entrare in una scuola con presenze al 25%?

«È strano e triste. Prima dell’entrata piazza d’Azeglio è deserta e il Miche sembra una scuola fantasma, con i professori in classi vuote che parla

«L’indicazion­e è privilegia­re per verifiche e interrogaz­ioni i giorni in presenza. Anche se fare le versioni di greco e latino, con dizionari e fogli protocollo sulle sedie con il tavolino su cui facevamo lezione per rispettare in alcune aule le distanze è scomodissi­mo. Avevano promesso dei banchi più piccoli ma non sono mai arrivati».

In cosa può essere migliorata la Did?

«Ora andiamo a scuola sempre gli stessi giorni della settimana, il mercoledì per esempio, quindi certi professori in presenza non li vediamo più. Chiederemo di cambiare, anche se fare un’ulteriore turnazione complica ancora di più le cose».

Pensi che la scuola a distanza vi penalizzer­à?

«È peggio per indirizzi che hanno bisogno di prove pratiche. C’è la sensazione nella nostra generazion­e che la scuola venga sempre messa in fondo nella lista delle cose importanti. Io personalme­nte non capisco perchè a scuola hanno messo il 25% presenza e in alcuni uffici pubblici invece il 60%: i mezzi di trasporto li prendiamo tutti, ma a essere più sacrificat­i siamo noi. Fare dietrofron­t è complicato, soprattutt­o per chi ha cercato di rispettare le regole».

Alessandro Marrocco Perché alla scuola chiedono il 75% e in molti uffici pubblici le percentual­i sono minori?

 ??  ?? Stop
In una classe di un istituto superiore fiorentino con i banchi a rotelle ma senza gli studenti
Stop In una classe di un istituto superiore fiorentino con i banchi a rotelle ma senza gli studenti
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy