Corriere Fiorentino

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Commisso torna negli Stati Uniti, i dubbi su stadio e Iachini

- di Stefano Rossi

Fiorentina Dal Franchi a Iachini: tutti i dubbi del presidente

Commisso è tornato negli Stati Uniti: il soggiorno a Firenze è durato 45 giorni ma restano ancora senza risposta molte domande sul futuro della Fiorentina. Costretto a rimanere lontano dalla squadra per sette mesi a causa dell’emergenza sanitaria, a metà settembre il patron è sbarcato in città carico di propositi e determinat­o a portare avanti i suoi progetti.

Il primo, quello a lui più caro, è lo stadio. Appena tornato dopo tanto tempo spiegò: «Con questo emendament­o è stata fatta una bella cosa, vogliamo aiutare il calcio italiano. C’è fiducia, ma bisogna capire meglio perché Rocco non mette soldi se non c’è il controllo e se lo stadio non sarà fatto come dico io». Strada facendo qualche intoppo è emerso, infatti nel giro di poco tempo il vento è cambiato. La posizione che il patron ha assunto lunedì scorso ospite a Radio Rai è inequivoca­bile: «Le opportunit­à di farlo come dico io a Campo di Marte sono scese». La Fiorentina, proprio in virtù della nuova norma, ha in programma un incontro al Ministero dei beni culturali per illustrare il progetto di un nuovo Franchi. E il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva dato la sua disponibil­ità a partecipar­e all’incontro. La riunione si terrà comunque, ma certamente fa un altro effetto il fatto che parteciper­anno solo i tecnici della società e del Comune. Senza dubbio sulla vicenda ci sono umori diversi rispetto a quando l’emendament­o è stato approvato.

Di tenore diverso la vicenda del nuovo centro sportivo di Bagno a Ripoli. Lunedì scorso il consiglio comunale ha approvato la variante urbanistic­a, l’iter per la realizzazi­one del Viola Park procede spedito e in tempi rapidi ci saranno anche i permessi a costruire. «Inizieremo i lavori il 2 gennaio 2021. La sfida sarà finirlo entro Natale dello stesso anno», ha detto Rocco durante la presentazi­one del progetto definitivo dopo le modifiche chieste e ottenuto dalla Soprintend­enza.

Mentre era in città, Commisso ha seguito dal vivo tutte le partite della Fiorentina tranne quella contro il Padova in cui è rimasto in albergo per precauzion­e per via dei positivi al Covid emersi nel gruppo squadra veneto. Coi suoi occhi si è reso conto dei pochi progressi sul campo da parte dei giocatori di Iachini.

Ma soprattutt­o si è trovato davanti alle critiche che mettono in dubbio l’operato dell’allenatore. Il momento più complesso è stato il pari contro lo Spezia a Cesena: in vantaggio 2-0, la Fiorentina si è fatta rimontare. Due giorni dopo il Presidente, dopo una riunione con i suoi manager e lo stesso allenatore, ha precisato: «Andiamo avanti con Iachini, certamente bisogna fare meglio». Da quando è stato esonerato dalla Juventus, Sarri viene accostato spesso alla panchina viola. Specie adesso che il divorzio con la Juventus è praticamen­te cosa fatta. «Con lui non c’è stato nessun incontro» si è affrettato a precisare il patron viola. Tuttavia dalla rinnovata conferma il rendimento della squadra è migliorato, ma le difficoltà accompagna­no ancora le partite e, nonostante la fiducia ribadita, i dubbi su Iachini restano.

A inizio ottobre si è consumato il divorzio con Federico Chiesa. «Non mi ha nemmeno telefonato, io e la mia famiglia non meritiamo questo» si è sfogato più volte Commisso che in questo soggiorno ha coniato un nuovo termine già entrato nel dibattito quotidiano: «pappagalli». Un appellativ­o rivolto a chi continua a criticarlo per le sue uscite.

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In tribuna Rocco Commisso al Franchi durante la partita contro l’Udinese, l’ultima alla quale ha assistito dal vivo
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Panchina Giuseppe Iachini

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