Ondata di ricoveri, spunta l’ipotesi tende Sos dal fronte: «Siamo pochi ed esausti»
Oltre 100 ricoveri in un giorno negli ospedali che sono sempre più in affanno per carenza di spazi e personale. Si è riunita per questo l’unità di crisi in Regione dove è stata ventilata anche l’ipotesi tende per i pazienti. Intanto dal fronte Covid arriva la richiesta di urgenti assunzioni. (Nella foto un volontario stremato dopo 12 ore di servizio)
Landini (Asl centro) Solo a Firenze ci arrivano 30, 40 infettati al giorno e fuori città la situazione è anche peggiore A questo ritmo non so quanto potremo reggere Bisognerà fare come a marzo con lo stop di ambulatori e chirurgia programmata
Il contagio continua a galoppare il Toscana, con 1.966 casi positivi e 13 nuovi decessi. Si alza anche il numero di tamponi, 15.594, il record. E c’è il boom di ricoveri, ben 106 in più ieri. Sono ormai 1.093 i pazienti Covid, di cui 137 in terapia intensiva (+7).
Il rischio tendopoli
«La situazione è drammatica. Solo a Firenze ci arrivano 3040 contagiati al giorno, fuori città la situazione è persino peggiore. A questo ritmo, non sappiamo quanto potremo reggere». A dirlo è il direttore delle specialistiche mediche dell’Asl Centro, Giancarlo Landini, di fatto numero 3 dell’Azienda. «Stavolta il problema non sono tanto le terapie intensive, quanto i numeri altissimi dei ricoveri Covid ordinari: abbiamo problemi di spazi e ancora di più di personale». Entro questo fine settimana a Ponte a Niccheri aprirà la quinta corsia dedicata al coronavirus e tornerà Covid anche l’ospedale di Borgo San Lorenzo. Ad essere piene sono ormai anche le piccole realtà, come Fucecchio e San Marcello Pistoiese: «Appena aperte si sono subito riempite». Oggi si deciderà se attivare anche il Serristori di Figline. «Ora bisognerà fare come a marzo — aggiunge Landini — quando fermammo tutte le attività ambulatoriali e la chirurgia programmata. Non ci sono altre soluzioni». Il problema, nell’immediato, è la carenza di medici e infermieri: «Durante l’estate sarebbero servite assunzioni — conclude il dirigente — Invece siamo stati rallentati dal governo, da cui non sono arrivate le risorse promesse, ma anche dalla burocrazia: invece di fare chiamate dirette, malgrado l’emergenza siamo costretti ad aspettare le graduatorie, quando poi scorrendole molti non accettano». In prospettiva, visti i ritmi del contagio, la paura è che gli spazi negli ospedali non bastino più. E ieri, durante i lavori dell’unità di crisi in Regione è stata ventilata la possibilità che, tra qualche settimana, possano essere attivate persino le tendopoli per ospitare i malati. Ormai, anche il linguaggio cambia, con l’Asl Sud Est che, per annunciare che l’ospedale di Arezzo aumenta i posti per arrivare a 141 letti Covid, dice: «Il San Donato alza la trincea».
Gli appelli
I timori di Landini sono condivisi da medici e infermieri. Ieri, il sindacato Nursind in una nota ha spiegato: «Il personale infermieristico è allo stremo. Non è pensabile operare per 11 ore consecutive con tute e scafandri nei reparti Covid». I sanitari vengono meno anche perché si contagiano a loro volta: secondo Nursind, sono 500 gli operatori positivi in Toscana solo ad ottobre, di cui 170 nell’Asl Centro. La carenza di personale non è solo negli ospedali: «Particolarmente grave la situazione nelle Rsa e nelle Rsd, mancano infermieri», dice il sindacato Opi di Firenze e Pistoia, mentre Alessio Nastruzzi, segretario toscano di Fimmg (medici di famiglia), spiega: «Va male, malissimo, siamo vicini al punto di non ritorno, il sistema sta per scoppiare. Serve più personale».