MONDI FEMMINILI SGUARDI REALISTI E VISIONARI
Dal 25 al 27 novembre torna il festival internazionale di Cinema e Donne con un ricco programma per riflettere sui nostri tempi, tra pandemia, sfide, sogni e violenza Film di autrici italiane e internazionali, premi e presentazione di libri: cosa vedere
Realiste e visionarie, attingono alla storia e alle proprie radici mentre altre immaginano mondi diversi, li popolano con la loro fantasia, ma alla giusta distanza. Donne. Voci che da diverse paesi ci accompagnano con il loro sguardo nei meandri della vita familiare, tra crisi economiche, marginalità e violenza domestica. I loro occhi indagano, raccontano ed esplorano, e in una polifonia di voci diverse si aprono al pubblico: torna con l’esigenza di rimanere ancorati all’attualità l’edizione numero 42 del Festival Internazionale Cinema e Donne, dal 25 al 27 novembre, per la prima volta on line sulla piattaforma Più Compagnia.
«Il cinema sotto la pandemia riguarda molto le donne che vedono il loro mondo rientrare entro i confini della casa, da cui è sempre più difficile uscire — dichiarano le condirettrici, Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo — Il regno del cinema può arrivare alla realtà delle donne di ora e questo legame tra presente e passato si fa più chiaro, sotto tutte le latitudini. Diventa stile. Le registe “realiste” guardano alla storia, restituiscono epoche e atmosfere, mentre le registe “visionarie” sono dominate dall’audacia e dall’immaginazione». La programmazione è ricca tra anteprime internazionali, corti dalla Palestina sul tema Covid, film di autrici italiane e presentazioni di libri. Si inizia il 25 novembre, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, con due opere: la prima firmata dalla regista spagnola Xiana do Teixeiro che con il film Tódallas mulleres que coñezo, mostra tra fiction e documentazione, in bianco e nero, tre conversazioni tra donne di diverse età e classi sociali, mentre tutto italiano sarà il corto Lontano da qui, del regista pratese Tommaso Santi, pluripremiato ai Globi d’Oro e al Premio Solinas, un giallo girato tra Prato e Pescia, che racconta come uno sguardo attento può salvare una donna dalla violenza di chi vive con lei. «Il corto nasce dal superamento di un mio pudore in quanto uomo — spiega Santi — Ho cercato di mantenere una grande onestà intellettuale e con i miei mezzi ho cercato di allontanarmi dagli stereotipi per disinnescare la retorica». Il festival continua il 26 con l’anteprima assoluta di Nasrin, il documentario diretto da Jeff Kaufman incentrato su Nasrin Sotoudeh, la famosa avvocata attivista per i diritti umani in Iran. «Gli autori delle lunghe sequenze dentro il carcere restano anonimi per il pericolo a cui sono andati incontro e Nasrin Sotoudeh è attualmente in libertà provvisoria», precisa Paola Paoli. Altra anteprima è Delphine et Carole, insoumuses, di Callisto Mc Nulty che racconta la storia d’amicizia tra l’attrice Delphine Seyrig e la