La grande luminaria di Marinella Senatore a Palazzo Strozzi
Fino al 7 febbraio si potrà visitare gratuitamente una grande luminaria come quelle delle feste dei paesi del sud. È l’installazione di Marinella Senatore che sarà accompagnata da workshop e conferenze. «Con la mia arte creo uno spazio di socializzazione»
C’è una piazza consacrata a un «santo» in pieno centro a Firenze. Non è San Giovanni, il protettore dei fiorentini, ma è un santo che viene dal sud. Potrebbe essere san Gennaro o san Sebastiano, santa Rosalia o sant’Agata. Comunque sia un patrono meridionale. Di certo quella grande ruota luminescente e colorata che riempie a metà il cortile di Palazzo Strozzi evoca comunità, tempo della condivisione e del rito.
Come fosse la luminaria di una piazza decorata a festa l’installazione site specific di Marinella Senatore We Rise by Lifting Others, («il titolo che in italiano significa Ci alziamo sollevando gli altri — spiega l’artista — richiama la scritta che vidi sulla maglietta di un ragazzo che manifestava a New York negli anni 70») nasce dal desiderio di reinventarcela questa piazza ora che ci è negata la possibilità di animarla e condividerla per colpa dalla pandemia. «E insieme dall’intento di dare vita a un tempo del rito — che è quello di ogni festa, in genere religiosa — fatto apposta per sospendere il ritmo del vivere quotidiano, per ritrovarci, per unirci intorno a valori condivisi». Oggi non si può fare? Non come siamo abituati almeno? Ecco che per Senatore quella ruota colorata, davanti alla quale tutti noi possiamo sostare, «può essere un modo per riflettere insieme su un sistema di pensiero che fonda le sue basi su intellettuali come
Zygmunt Bauman — è tratta da uno dei suoi libri la scritta: The Word Community Feels Good, Il Mondo sta bene, quasi fosse un auspicio — o su pratiche che implementano il nostro stato di benessere: l’altra scritta «Breathe, You Are Enough», «Respira sei abbastanza»», è il mantra di ogni pratica di mindfulness. La spinta comunitaria dell’installazione non si ferma qui, e non potrebbe essere altrimenti visto che l’artista ci ha abituati a un’arte che è partecipativa, quindi, seppure non in presenza, durante tutto il periodo dell’installazione — da oggi e fino al 7 febbraio — non pochi saranno i workshop digitali a essa collegati e le conferenze da remoto alle quali sono stati invitati personaggi anche capaci di far discutere. Come ha ricordato il direttore di Palazzo Strozzi, Arturo Galansino: «In calendario ci sono la curatrice spagnola Chus Martínez, il collettivo russo Pussy Riot, Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica delle collezioni donna Dior, e l’economista italiano Pier Luigi Sacco». Il progetto è promosso e organizzato da Fondazione Palazzo Strozzi con il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi Fondazione Cr Firenze. Ed è proprio il presidente di Cr Firenze, Luigi Salvadori a sottolineare