Franchi, il fronte anti Rocco arriva in Usa
Dall’Unesco al «New York Times», ecco il perché del pessimismo di Commisso sulla ristrutturazione
● Rocco Commisso vuole intervenire sul Franchi grazie alla nuova norma che consente la «sostituzione edilizia», cioè abbattere e ricostruire, stadi vincolati, lasciando gli «elementi testimoniali»
Lo sfogo, il pessimismo, di Rocco Commisso sul possibile intervento di sostituzione edilizia allo stadio Franchi non arriva a sorpresa. Ma alla fine di una lunga serie di interventi contro l’ipotesi di intervenire con la nuova «legge stadi» voluta da Italia Viva, Pd e appoggiata pure dal centrodestra, anche nella Fiorentina si è capito che l’onda sta per arrivare. Un movimento internazionale.
È stato il New York Times a entrare nella vicenda, con un articolo titolato «Una minaccia a uno stadio pietra miliare dell’architettura fa arrabbiare gli ambientalisti». Domani potrebbe muoversi la tedesca. Un fuoco di fila che, tra minacce di ricorsi, fa poco ben sperare sul futuro del procedimento per il Franchi anche con la nuova legge. Fai, Italia Nostra, ma soprattutto la Nervi Foundation sono pronti a schierare i legali persino sulla lettera con cui il ministero dovrebbe indicare gli «elementi testimoniali» da conservare (consentendo l’abbattimento e la ricostruzione, da legge).
Soprattutto, ora c’è il parere di uno dei comitati consultivi di Icomos (braccio scientifico dell’Unesco, agenzia delle Nazioni Unite) che ha lanciato un «allarme per il patrimonio». Ed è interessante notare come nel parere redatto da questo «advisory board», citato dal New York Times, si ripercorre in pratica quello della soprintendenza regionale che aveva vincolato il Franchi come un tutt’uno. Pure l’Icomos parla di un segno architettonico da preservare in modo «olistico», non si può toccare nulla senza compromettere l’opera.
Icomos fa suoi pure i dubbi della Nervi Foundation sullo studio, chiesto dal Comune all’Università di Firenze, sullo stato di conservazione e sul rischio sismico. I dubbi sulla resistenza sismica sono stati valutati per ogni singolo componente dello stadio, mentre per la fondazione vanno considerati come se lo stadio fosse «un monolite». Se la risposta dal ministero non sarà soddisfacente, Commisso non procederà sul Franchi. Su cui però, sempre secondo lo studio, saranno necessari interventi straordinari per circa 7 milioni di euro, più di 600 mila l’anno di manutenzione. E «una copertura» per preservare la struttura dalle minacce del tempo. Da fare a carico dei contribuenti, però, se salta l’operazione di Commisso.
Mentre da Roma il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sostiene il patron della Fiorentina: «Io penso che Firenze non può che dire grazie a Rocco Commisso per la passione, l’impegno e gli investimenti fatti — ha dichiarato a Radio Bruno — Comunque vada chi ha voluto investire sul calcio, tanto più in questo momento, su una piazza come Firenze, merita fiducia».
La difesa di Malagò «Penso che Firenze gli debba dire solo grazie Chi vuole mettere soldi nel club merita fiducia»