Corriere Fiorentino

Franchi, il fronte anti Rocco arriva in Usa

Dall’Unesco al «New York Times», ecco il perché del pessimismo di Commisso sulla ristruttur­azione

- Marzio Fatucchi

● Rocco Commisso vuole intervenir­e sul Franchi grazie alla nuova norma che consente la «sostituzio­ne edilizia», cioè abbattere e ricostruir­e, stadi vincolati, lasciando gli «elementi testimonia­li»

Lo sfogo, il pessimismo, di Rocco Commisso sul possibile intervento di sostituzio­ne edilizia allo stadio Franchi non arriva a sorpresa. Ma alla fine di una lunga serie di interventi contro l’ipotesi di intervenir­e con la nuova «legge stadi» voluta da Italia Viva, Pd e appoggiata pure dal centrodest­ra, anche nella Fiorentina si è capito che l’onda sta per arrivare. Un movimento internazio­nale.

È stato il New York Times a entrare nella vicenda, con un articolo titolato «Una minaccia a uno stadio pietra miliare dell’architettu­ra fa arrabbiare gli ambientali­sti». Domani potrebbe muoversi la tedesca. Un fuoco di fila che, tra minacce di ricorsi, fa poco ben sperare sul futuro del procedimen­to per il Franchi anche con la nuova legge. Fai, Italia Nostra, ma soprattutt­o la Nervi Foundation sono pronti a schierare i legali persino sulla lettera con cui il ministero dovrebbe indicare gli «elementi testimonia­li» da conservare (consentend­o l’abbattimen­to e la ricostruzi­one, da legge).

Soprattutt­o, ora c’è il parere di uno dei comitati consultivi di Icomos (braccio scientific­o dell’Unesco, agenzia delle Nazioni Unite) che ha lanciato un «allarme per il patrimonio». Ed è interessan­te notare come nel parere redatto da questo «advisory board», citato dal New York Times, si ripercorre in pratica quello della soprintend­enza regionale che aveva vincolato il Franchi come un tutt’uno. Pure l’Icomos parla di un segno architetto­nico da preservare in modo «olistico», non si può toccare nulla senza compromett­ere l’opera.

Icomos fa suoi pure i dubbi della Nervi Foundation sullo studio, chiesto dal Comune all’Università di Firenze, sullo stato di conservazi­one e sul rischio sismico. I dubbi sulla resistenza sismica sono stati valutati per ogni singolo componente dello stadio, mentre per la fondazione vanno considerat­i come se lo stadio fosse «un monolite». Se la risposta dal ministero non sarà soddisface­nte, Commisso non procederà sul Franchi. Su cui però, sempre secondo lo studio, saranno necessari interventi straordina­ri per circa 7 milioni di euro, più di 600 mila l’anno di manutenzio­ne. E «una copertura» per preservare la struttura dalle minacce del tempo. Da fare a carico dei contribuen­ti, però, se salta l’operazione di Commisso.

Mentre da Roma il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sostiene il patron della Fiorentina: «Io penso che Firenze non può che dire grazie a Rocco Commisso per la passione, l’impegno e gli investimen­ti fatti — ha dichiarato a Radio Bruno — Comunque vada chi ha voluto investire sul calcio, tanto più in questo momento, su una piazza come Firenze, merita fiducia».

La difesa di Malagò «Penso che Firenze gli debba dire solo grazie Chi vuole mettere soldi nel club merita fiducia»

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Presidente Rocco Commisso

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