Corriere Fiorentino

Il caffè di Giuliano

La Zona Gialla dovrebbe scattare dal 20, dal 21 però spostament­i tra regioni vietati dal decreto Natale. Giani spera nell’anticipo

- Giulio Gori

Se domani la Toscana sarà ancora Zona Rossa, domenica non ci dovrebbero più essere ostacoli per il ritorno in Zona Arancione. La cabina di regia del ministero della Salute, proprio oggi, dovrebbe dare il via libera al cambio di colore, anche se il governator­e Eugenio Giani avrebbe voluto «spalmare» il ritorno dei clienti nei negozi almeno da domani. Ma il presidente toscano guarda avanti e punta già alla Zona Gialla. In base al dpcm del governo del 3 novembre, la Toscana sarebbe dovuta rimanere Arancione per almeno due settimane. Ma ieri, Giani a Un giorno da pecora, su Radio1, ha anticipato i contenuti del dpcm del governo: «In questa bozza si consente una risalita verso un nuovo colore anche in un intervallo inferiore ai 14 giorni».

Si apre così la possibilit­à che i movimenti tra Comuni e fuori regione possano essere autorizzat­i già da domenica 13 dicembre, sempre che i dati dell’emergenza in Toscana continuino a scendere. «La Toscana ha già dati fra zona gialla e arancione», spiega Giani. Ma il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa di ieri sera non ha fatto cenno alla cancellazi­one della regola sulla permanenza in un colore per un minimo di due settimane. Se lo scenario anticipato da Giani non si verificass­e, la Toscana non potrebbe diventare Gialla prima di domenica 20 dicembre. E avrebbe quindi quell’unico giorno per consentire alle persone di spostarsi fuori regione.

Il motivo è che il decreto del governo bloccherà di nuovo la circolazio­ne tra regioni tra il 21 dicembre e il 7 gennaio, e impedirà anche quella tra Comuni, il 25 e il 26 dicembre e il 1° gennaio. Il provvedime­nto prevede anche il coprifuoco notturno dalle 22, di fatto è uno stop ai cenoni allargati del 24 e del 31 dicembre. Giani definisce il provvedime­nto «rigido», trovando molte sponde politiche.

Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, ricorda che «ci sono molti anziani soli, per cui il Natale è una necessità», mentre il sindaco di Scarperia e San Piero, Federico Ignesti, chiede libertà di circolare nelle Unioni dei Comuni. Anche il senatore Dario Parrini, che si definisce un «rigorista», chiede norme più elastiche per i movimenti tra Comuni. Così, assieme ad altri 24 senatori Pd ha scritto un appello al capogruppo Andrea Marcucci, per invitarlo a promuovere una modifica al decreto. Anche il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, dice: «Non si può mettere sullo stesso piano un comune grande come Firenze, con un comune piccolo come Buti o Fivizzano». «Rendere possibili i ricongiung­imenti familiari nel peDario

Auspici e appelli Il governator­e: nella bozza del Dpcm c’è la possibilit­à di cambiare colore prima dei 14 giorni. Rivolta nel Pd: «I Comuni siano aperti a Natale»

riodo natalizio — è l’appello dei consiglier­i regionali Pd al premier — sarebbe una spinta forte a rispettare le regole e a non aggirarle». Più rigido, invece, il sindaco di Firenze, Nardella: «Partirei dal numero dei morti, tantissimi anche in queste 24 ore — ha detto su La7 a Tagadà — Il rigore deve rimanere la linea di fondo. Il divieto di spostarsi da un Comune all’altro a mio avviso va bene, però ci devono essere deroghe puntuali, chiare e semplici. A me preoccupa che siano troppe, confuse e contrastan­ti. Poi i cittadini non capiscono più niente».

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