Dentro la storia Da Michelangelo a Ginori, il patrimonio di Palazzo Serristori
ita a Michelangelo e uno dei giardini all’italiana più grande di Firenze.
Dopo decenni di oblio, ieri 30 fortunati potenziali clienti hanno potuto partecipare al primo open day di Palazzo Serristori. A organizzarlo la Lionard Luxury Real Estate che per conto della Ldc di Taiwan — che ha acquistato l’edificio nel marzo scorso per 24 milioni di euro, sembra che il suo presidente Nelson Chang sia stato spinto all’acquisto da una delle figlie che ha studiato restauro a Firenze sta vendendo, a prezzi che vanno da 2 a 7 milioni di euro, i 14 appartamenti extra lusso che verranno realizzati all’interno dell’edificio, con piscina nel secolare giardino cinto da palme e querce centenarie, e una Spa. Tre appartamenti già sono stati venduti «a clienti fiorentini, mentre per altri due siamo in trattativa», dice Dimitri Corsi, patron della Lionard. Ma di richieste ne sono arrivate così tante che la società immobiliare ha deciso di organizzare altri sopralluoghi con potenziali clienti la prossima settimana e poi una volta al mese fino a quando non saranno iniziati i lavori di restauro, in primavera. Un restauro che trasformerà uno dei più bei palazzi nobiliari della città in un condominio per miliardari. Con vista da cartolina su Ponte Vecchio e sul resto della città.