«Non potrà più ospitare il calcio? La bellezza costa...»
La palla è tra i piedi di Nardella: se Commisso si ritira dall’affare Franchi — sostiene l’architetto ed ex soprintendente Paola Grifoni — «il sindaco si ritroverà nella spiacevole situazione di quando vuoi vendere casa e non trovi chi te la compra». Sono «oneri e onori dell’essere proprietario del bene». Ma una cosa è certa: «Che possa non essere più al passo coi tempi per il gioco del calcio, non cambia il fatto che l’Italia è una terra di artisti e di bellezze. E tutto questo ha un costo».
Davvero correrebbe il rischio di ritrovarsi uno stadio inutilizzato?
«Credo nel dialogo e nella possibilità di una soluzione. Non è tanto diverso da quanto io stessa ho fatto all’Abetone per mettere le piste da sci a norma come chiesto dal Coni. Secondo me sul Franchi nemmeno ci hanno provato».
Ma sono mesi che discutono...
«Tra posizioni radicali. Come quella di Italia Nostra da una parte, Commisso che pensa di poter fare tutto quello che vuole come se fosse in America, Nardella che si rifiuta di parlare con la Sovrintendenza e tratta lo stadio come se fosse una costruzione con il Lego: leva un pezzo da lì, mettine uno qui...».
Ma lo sport ha delle esigenze che il Franchi non può garantire. Si parla di business. Questo non ha valore per lei?
«Relativamente. Ha più valore il principio costituzionale della tutela».
Il calcio inglese è diventato dominante anche grazie ai suoi stadi nuovi.
«Hanno leggi diverse. Noi lo tuteliamo il patrimonio e mi dispiace se questo crea problemi di business».
Una nuova legge però ora ci sarebbe...
«Si riferisce a quella vergogna allucinante di legge salva stadi di Renzi scritta da chi non sa cosa sia la cultura? Facevano più bella figura a prendere la scala elicoidale e metterla nella rotatoria in via Aretina».
Ok, non le piace. Ma il problema rimane.
«Se alla Fiorentina non piace, spetta al Comune trovare il modo di utilizzarlo: concerti, gare di altro tipo».
Non c’è alternativa alla Fiorentina: 3 concerti l’anno a fronte di 20 partite? Il Franchi costa 3 milioni l’anno...
«È un problema di Palazzo Vecchio non del Ministero. Ma sono convinta che una soluzione di mediazione esista. A Bologna ci sono riuscita».
Come?
«Con pazienza».
Come dare torto a Commisso se non vuole mettere soldi su un progetto che non lo convince?
«Se lo facesse in Usa lo stadio allora, se vuole applicare le leggi americane».
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Spetta al Comune trovare come utilizzarlo: concerti, altre gare...