Già venduti tre appartamenti milionari nell’edificio cinquecentesco
Ad accogliere chi entra c’è la statua di Ser Ristori, il capostipite della famiglia, che sembra indicare all’ospite lo scalone monumentale che conduce agli appartamenti che furono di Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone e re di Spagna e Napoli esiliato a Firenze, e al Salone del Ballo, che con i suoi 250 metri quadrati di ampiezza e dodici di altezza (più un foyer di 150 metri quadrati) è rimasto fino ai nostri giorni il più grande e prestigioso di tutta Firenze. Ecco Palazzo Serristori: pavimenti intarsiati, affreschi neoclassici, gli stemmi delle famiglie nobiliari fiorentine su tutte le pareti e quattro lampadari di Murano del Settecento sembrano ridare vita a questo salone rimasto chiuso per lunghissimo tempo.
L’interno del palazzo — costruito nel ‘500 da Giuliano e Antonio da Sangallo e «rivisto» nel Seicento dal Buontalenti — è ancora un cantiere, ma ovunque si rivolga lo sguardo è un tripudio di arte e storia cittadina. Attraversando le ampie stanze del piano terra, del piano nobile e dell’attico ci si imbatte in marmi preziosi, camini rinascimentali, carte da parati in broccato dal gusto francese, una stufa in terracotta invetriata della manifattura Ginori, di cui esiste solo un altro esemplare al mondo. E poi, passaggi segreti, una scala elicoidale attribu—