Il no di Pisa a Peretola, scoppia la crisi
Lega, Sinistra e Pd votano contro la pista. Toscana Aeroporti: atto ostile
❞ L’ad Naldi I nostri rapporti istituzionali si chiudono con questa mozione
Nella Toscana dei Comuni siamo tornati al 1300 e a una crisi diplomatica: Pisa contro Firenze, invece che a Montecatini si battaglia sulla Piana e su Peretola. Toscana Aeroporti «ritira gli ambasciatori» da Pisa, dopo che il Consiglio comunale ha votato una mozione che chiede lo stop alla pista parallela a Firenze. E già questo sarebbe un caso: ma la sorpresa è che la mozione è stata presentata dalla sinistra radicale (Diritti in Comune) e votata da tutto il centrodestra (compreso il sindaco Michele Conti) ma anche dal Pd (l’ala zingarettiana, il capogruppo è uscito, altri due consiglieri erano assenti). La reazione dell’Ad della spa Roberto Naldi, che era stato fino allora in videoconferenza con il Consiglio per spiegare il futuro (difficile) della società, è furiosa. «Sono rimasto esterrefatto: mi potevo aspettare una mozione corretta in difesa dell’occupazione o che potesse sollecitare anche gli investimenti, ma mai e poi mai mi immaginavo in questo momento un atto contro la nuova pista fiorentina. I nostri rapporti istituzionali con il Comune di Pisa si chiudono qui. È un atto ostile del consiglio comunale di Pisa nei nostri confronti ». E non è una banalità: «Il Comune è un socio della società, che è quotata in Borsa, e queste dichiarazioni da parte di un socio non giovano alla società e non porteranno alla fine alcun effetto: finché ci sarà Corporacion America e ci sarò io la pista di Firenze sarà sempre una priorità». «Io ancora non ci credo», dice fra il sorpreso ed il divertito Ciccio Auletta, capogruppo di Diritti in Comune. Che è riuscito nella impossibile impresa di far passare una mozione (effetto: solo politico) con i voti di tutti i presenti. Ma a cosa «invita il sindaco» la mozione? «A chiedere alla Regione di fermare il progetto della pista di Peretola, al governo di non dare finanziamenti, a Conti di unirsi ai Comuni della Piana contrari». Insomma, una «Lega Pisana e Piana», modello 1300, contro Firenze e il suo «impero».