ARTE DAL VIVO L’ANTOLOGIA DI TORNABUONI
Alla Galleria in Lungarno Cellini una selezione di opere, dagli inizi del XX secolo a oggi, da ammirare e (volendo) da acquistare. Tra gli artisti Fontana, Boetti, Picasso, Casamonti: «Quest’anno terribile ha smosso il mercato, liberando opere rarissime»
«Uno dei vantaggi di invecchiare è l’aumento della competenza e della capacità di ricerca, di trovare opere più rare e quest’anno terribile connotato dalla pandemia da Covid ha smosso il mercato, liberando opere rarissime fin qui considerate inamovibili».
Così Roberto Casamonti valuta la nuova antologia scelta, appuntamento annuale con i collezionisti, quest’anno segnata sulla copertina color verde acqua da una celebre mappa politica di Boetti del 1978. Il catalogo, una summa di eccellenze, col testo introduttivo Viaggio al termine della forma di Sonia Zampini, accompagna la mostra visitabile da lunedì 7 dicembre nella galleria fiorentina di Lungarno Cellini e successivamente a Milano con una selezione di opere, esposte dal 12 dicembre in via Fatebenefratelli, 36.
«Se per Fontana il faro è lo spazialismo — commenta Casamonti — per Boetti di cui esponiamo quest’opera iconica il riferimento artistico è il concetto del tempo». L’antologia, attesa guida per i collezionisti, in virtù di un ricco apparato fotografico e testuale, si pone come un valido strumento didattico rivolto a un pubblico più vasto, come spiega nel testo Sonia Zampini. Se la prima parte del catalogo è dedicata all’arte figurativa del XX secolo, la seconda sezione interessa l’arco temporale dal II dopoun’ guerra a oggi. Ed ecco, in apertura, una delle prime produzioni parigine di Giovanni Boldini Versailles, la Galleria degli Specchi ( 1871). L’opera dipinta nel luogo simbolo dell’Ancien Régime rappresenta una galleria in stile Rococò, illuminata da numerose candele che riflettendosi negli specchi creano atmosfera rarefatta che dà slancio allo sfarzo voluto dalla monarchia di Luigi XIV. Databile tra il 1920-21 è il Concertino (Orchestrina) del toscano Ottone Rosai, opera successiva alla fase futurista e poi metafisica dove l’artista ispirandosi alle osterie o a scene di vita quotidiana lungo le strade, traduce su tela con la sua nota pennellata pastosa. Ci sono le barche vuote di Felice Casorati, pura narrazione di un tempo sospeso e una Natura morta di Giorgio Morandi (1930).
Figura tra le più interessanti e quotate del panorama artistico del primo Novecento, Morandi dipinge con costanza, oggetti di uso quotidiano, creando un’ unica linea narrativa che si svolge in ogni opera: oggetti che immobili nel tempo seguono la transitorietà del nostro passaggio. Fuori catalogo, appena arrivato in galleria anche un Campigli, che è motivo di orgoglio per Roberto Casamonti: «Non ho mai avuto un dipinto di Campigli così bel
lo». Il dipinto Tasse et
paquet de tabac (1922) di Pablo Picasso per la sua innovazione formale segna all’interno del catalogo, il momento di passaggio tra la prima e la seconda sezione dove incontriamo il Concetto spaziale di Lucio Fontana (1955). Interprete dello spazialismo l’artista sembra dire: dall’arte tradizionale io scappo. La rassegna si conclude con un focus sulla materia e qui a dire la sua è Alberto Burri con la sua
Combustione del 1960. Questi gli orari: dal lunedì al venerdì: 9-13/15-19, il sabato: 913. Ingresso libero. Per informazioni: 055.6812697