Corriere Fiorentino

Toscana oggi arancione Giani allarga le maglie dei divieti fra i comuni

L’ordinanza del governator­e: via libera agli spostament­i anche per i servizi generici e per andare a caccia e a pesca

- Marzio Fatucchi

La Toscana diventa «arancione» con meno restrizion­i rispetto alle regole nazionali. Si presenta così Eugenio Giani alla soglia della svolta della nostra regione che, appunto, da rossa diventa arancione. Da oggi riaprono tutti i negozi non alimentari chiusi fino a ieri, da mercoledì tornano a scuola gli studenti delle medie. Ma in Toscana la «frontiera comunale», imposta dal governo e confermata anche dall’ultimo Dpcm, è più permeabile. Giani lo ribadisce con un post su Facebook che sintetizza le 14 pagine della sua ordinanza «interpreta­tiva». Ma, nella diretta di ieri sui social, ha anche messo le mani avanti: non abbassiamo la guardia, «il nemico è sempre davanti a noi, il Covid-19 è sempre presente. E questo è un piano antiCovid». Toni più pesanti del solito, prima di ricordare l’impegno nel settore sanitario e per la campagna vaccinale che partirà nel 2021.

L’interpreta­zione di Giani delle nuove regole, in alcuni casi, è estensiva, per venire incontro alle richieste dei piccoli comuni. Le vere differenze rispetto al Dpcm, nell’ordinanza, riguardano la possibilit­à di usufruire di alcune attività nei comuni «limitrofi». Si tratta degli estetisti, parrucchie­ri, ma anche servizi generici (dal carrozzier­e all’elettricis­ta): i residenti di un comune potranno servirsi anche in quello accanto. Solo confinante, però: per intenderci, non si potrà andare da Reggello a Lastra a Signa, ma da Firenzuola a Borgo San Lorenzo sì. È una norma pensata per i comuni periferici, molto estesi e confinanti con altre piccole realtà meno inurbate (lo ha fatto notare la sindaco di Castagneto Carducci Sandra Scarpellin­i, confinante con Sassetta, «comune di 500 abitanti»). Solo che l’«interpreta­zione» vale per tutti: compreso Firenze e i Comuni dell’hinterland, complessiv­amente 560 mila persone che potranno uscire dal capoluogo, o recarvisi, dai rispettivi Comuni. Vale per raggiunger­e gli estetisti, parrucchie­ri, ma anche sempliceme­nte i «servizi» e non solo se non sono presenti nel proprio comune: basta un «rapporto fiduciario». E pure per i ristoranti per l’asporto. Rispetto al Dpcm, aperture sono state fatte per la pesca (si potrà farla, in modo profession­istico o dilettanti­stico, in tutta la provincia e non nel solo nel proprio comune) e la caccia: i cacciatori (ma solo toscani) potranno esercitarl­a in tutto il proprio Ambito (sono 15 in Toscana) dove sono iscritti, nelle postazioni fisse in tutti i comuni e contro gli ungulati. Questo ultimo aspetto era stato chiesto soprattutt­o dagli agricoltor­i, cinghiali e cervi sono ormai ovunque e danneggian­o le colture. Confermata, come vuole il governo, la possibilit­à

Regole e toni Più facile andare nella città limitrofa per servizi e ristoranti da asporto. Pesca e caccia in tutta la provincia. «Ma attenzione, il Covid c’è ancora»

di «sconfinare» nel Comune limitrofo se il negozio-attività non è presente o per risparmiar­e. Unica misura più restrittiv­a: Giani ha confermato che può «rientrare in Toscana» (residente o meno, vale soprattutt­o per le seconde case) solo chi ha un medico di famiglia o un pediatra nella nostra regione. Intanto, Giani «con un software» sta decidendo chi saranno i primi 106 mila a vaccinarsi contro il Covid: personale sanitario, persone fragili, docenti della scuola primaria, autisti del trasporto pubblico, forze dell’ordine.

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