Toscana oggi arancione Giani allarga le maglie dei divieti fra i comuni
L’ordinanza del governatore: via libera agli spostamenti anche per i servizi generici e per andare a caccia e a pesca
La Toscana diventa «arancione» con meno restrizioni rispetto alle regole nazionali. Si presenta così Eugenio Giani alla soglia della svolta della nostra regione che, appunto, da rossa diventa arancione. Da oggi riaprono tutti i negozi non alimentari chiusi fino a ieri, da mercoledì tornano a scuola gli studenti delle medie. Ma in Toscana la «frontiera comunale», imposta dal governo e confermata anche dall’ultimo Dpcm, è più permeabile. Giani lo ribadisce con un post su Facebook che sintetizza le 14 pagine della sua ordinanza «interpretativa». Ma, nella diretta di ieri sui social, ha anche messo le mani avanti: non abbassiamo la guardia, «il nemico è sempre davanti a noi, il Covid-19 è sempre presente. E questo è un piano antiCovid». Toni più pesanti del solito, prima di ricordare l’impegno nel settore sanitario e per la campagna vaccinale che partirà nel 2021.
L’interpretazione di Giani delle nuove regole, in alcuni casi, è estensiva, per venire incontro alle richieste dei piccoli comuni. Le vere differenze rispetto al Dpcm, nell’ordinanza, riguardano la possibilità di usufruire di alcune attività nei comuni «limitrofi». Si tratta degli estetisti, parrucchieri, ma anche servizi generici (dal carrozziere all’elettricista): i residenti di un comune potranno servirsi anche in quello accanto. Solo confinante, però: per intenderci, non si potrà andare da Reggello a Lastra a Signa, ma da Firenzuola a Borgo San Lorenzo sì. È una norma pensata per i comuni periferici, molto estesi e confinanti con altre piccole realtà meno inurbate (lo ha fatto notare la sindaco di Castagneto Carducci Sandra Scarpellini, confinante con Sassetta, «comune di 500 abitanti»). Solo che l’«interpretazione» vale per tutti: compreso Firenze e i Comuni dell’hinterland, complessivamente 560 mila persone che potranno uscire dal capoluogo, o recarvisi, dai rispettivi Comuni. Vale per raggiungere gli estetisti, parrucchieri, ma anche semplicemente i «servizi» e non solo se non sono presenti nel proprio comune: basta un «rapporto fiduciario». E pure per i ristoranti per l’asporto. Rispetto al Dpcm, aperture sono state fatte per la pesca (si potrà farla, in modo professionistico o dilettantistico, in tutta la provincia e non nel solo nel proprio comune) e la caccia: i cacciatori (ma solo toscani) potranno esercitarla in tutto il proprio Ambito (sono 15 in Toscana) dove sono iscritti, nelle postazioni fisse in tutti i comuni e contro gli ungulati. Questo ultimo aspetto era stato chiesto soprattutto dagli agricoltori, cinghiali e cervi sono ormai ovunque e danneggiano le colture. Confermata, come vuole il governo, la possibilità
Regole e toni Più facile andare nella città limitrofa per servizi e ristoranti da asporto. Pesca e caccia in tutta la provincia. «Ma attenzione, il Covid c’è ancora»
di «sconfinare» nel Comune limitrofo se il negozio-attività non è presente o per risparmiare. Unica misura più restrittiva: Giani ha confermato che può «rientrare in Toscana» (residente o meno, vale soprattutto per le seconde case) solo chi ha un medico di famiglia o un pediatra nella nostra regione. Intanto, Giani «con un software» sta decidendo chi saranno i primi 106 mila a vaccinarsi contro il Covid: personale sanitario, persone fragili, docenti della scuola primaria, autisti del trasporto pubblico, forze dell’ordine.