Corriere Fiorentino

Dieci anni per Lorenzo Sognando un futuro come Oslo

Guarnieri e la sicurezza stradale

- di Jacopo Storni

I coniugi raccontano i successi, le delusioni e il grande obiettivo: arrivare nel 2030 a zero morti sulle strade fiorentine come in Norvegia

Il prossimo 10 dicembre, Lorenzo Guarnieri avrebbe compiuto 28 anni. Ma la sua vita è stata spezzata nella notte del 2 giugno 2010, quando fu travolto da un ubriaco alla guida. Da allora, i genitori di Lorenzo, Stefania e Stefano, hanno trasformat­o il dolore in lotta per salvare vite sulle strade.

Nel dicembre 2010 venne fondata l’associazio­ne che porta il nome del figlio. Dieci anni di battaglie politiche, sociali, educative per portare all’attenzione dell’opinione pubblica il tema degli incidenti stradali, prima causa di morte tra i nostri giovani. La battaglia più importante è stata l’introduzio­ne del reato di omicidio stradale, grazie alla raccolta di 80 mila firme per una legge di iniziativa popolare. E poi il progetto David che, attraverso la riqualific­azione di strade e viabilità, ha permesso di ridurre in dieci anni del 72% gli incidenti stradali a Firenze, salvando quasi 50 vite. E ancora il progetto Ania Cares per offrire un pronto soccorso psicologic­o ai familiari delle vittime della strada, che ad oggi ha fornito supporto a più di mille perviolenz­a come non ricordare i numerosi progetti in favore dei bambini poveri nella favela brasiliana di Salvador de Bahia, dove varie strutture sportive sono state intitolate a Lorenzo Guarnieri.

Tante battaglie e tanti successi di cui si parla nel libro «Dieci. I 10 anni dell’Associazio­ne Lorenzo Guarnieri», da ieri in libreria. Dieci capitoli (10 era anche il numero di maglia di Lorenzo che giocava nella Sales) nei quali si raccontano, attraverso la voce dei tanti amici che l’associazio­ne ha incontrato in questi anni, i progetti nei quali è stata protagonis­ta. Un libro, scritto dai coniugi Guarnieri, in cui non si nascondono alcuni malumori: «Quello che consideria­mo il più grande fallimento, è quello di non essere mai riusciti a stabilire un rapporto e un dialogo con la magistratu­ra, che è ancora molto distante, tranne rare eccezioni, dal tema della stradale come se non avesse un ruolo al riguardo». E poi, come spiegato da Stefano Guarnieri, «la delusione che il tema della sicurezza stradale sia di bassa priorità per la politica nazionale».

Tanti gli obiettivi futuri dell’associazio­ne, tra cui, spiega Guarnieri, «quello di Firenze come Oslo entro il 2030», ovvero arrivare, entro dieci anni, ad avere zero morti per incidenti stradali, proprio come succede nella capitale norvegese. Per centrare l’obiettivo, c’è già un piano in fase di definizion­e. «Per prima cosa — ha detto Guarnieri — dobbiamo individuar­e le strade più a rischio, poi dovremo lavorare per modificarn­e la viabilità. Serve inoltre continuare un’operazione di prevenzion­e nelle scuole e soprattutt­o aumentare i controlli da parte delle forze dell’ordine». Tasto dolente quest’ultimo perché, spiega la famiglia Guarnieri, «in questi dieci anni non siamo riusciti a convincere le forze di polizia ad aumentare i controlli sul tasso alcolemico alla guida».

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Una delle manifestaz­ioni per ricordare Lorenzo. A sinistra i coniugi Guarnieri con Renzi per la firma del progetto David per la sicurezza stradale
L’associazio­ne
● Lorenzo Guarnieri è stato ucciso nella notte fra l’1 e il 2 giugno 2010 alle Cascine da Piero Passerò, un uomo di 45 anni che, guidando ubriaco e drogato, ha invaso la sua corsia e lo ha investito
● L’associazio­ne ha portato avanti la battaglia per la legge sull’omicidio stradale
Album Una delle manifestaz­ioni per ricordare Lorenzo. A sinistra i coniugi Guarnieri con Renzi per la firma del progetto David per la sicurezza stradale L’associazio­ne ● Lorenzo Guarnieri è stato ucciso nella notte fra l’1 e il 2 giugno 2010 alle Cascine da Piero Passerò, un uomo di 45 anni che, guidando ubriaco e drogato, ha invaso la sua corsia e lo ha investito ● L’associazio­ne ha portato avanti la battaglia per la legge sull’omicidio stradale
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sone. E poi l’attività di educazione alla sicurezza stradale grazie alla quale più di 20 mila studenti hanno assistito agli interventi dell’associazio­ne. E

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