«Durante il lockdown sono stata maltrattata Con il nuovo lavoro la mia vita ricomincia»
Durante la pandemia, i rapporti sono peggiorati ulteriormente. E suo marito, già violento da tempo, ha perso la testa. «Io facevo la badante e stavo fuori quasi tutto il giorno, anche il weekend, ma mio marito credeva che andassi fuori con qualcun altro, così è diventato geloso, mi ha costretta a cancellarmi da tutti i social network». Fino a quel giorno di poche settimane fa, quando complice il nuovo lockdown, è scattata la rabbia furibonda del marito. «Abbiamo litigato violentemente, mi ha preso per un orecchio e mi ha trascinata per la casa, tutto davanti a mio figlio adolescente. Le mie amiche hanno chiamato i carabinieri, che sono arrivati a casa. Poi sono andata al pronto soccorso». Oggi Carlotta, 38 anni, vive nella casa famiglia Casa Aurora della cooperativa Chicco di Grano, a Firenze, che proprio in questi giorni compie dieci anni di attività e ogni giorno si prende cura di persone in difficoltà: donne senza casa, donne migranti, mamme con bambini in stato di disagio. Carlotta ha lasciato il lavoro come badante perché troppo lontano dalla struttura che l’accoglie. «Abitavo fuori Firenze con mio marito e adesso sarebbe impensabile andare avanti e indietro tutti i giorni». Le educatrici della cooperativa la stanno aiutando a farsi una nuova vita: «A mio figlio non ho detto la verità su dove mi trovo, ma soltanto che sono in isolamento a Firenze perché sono risultata positiva al Covid». Nel frattempo, Carlotta si è impegnata moltissimo per cercare lavoro: «Ho mandato il mio curriculum a tante società, e alla fine ce l’ho fatta». Carlotta è stata assunta part time presso un’azienda come impiegata nell’amministrazione. «È una piccola grande ripartenza di cui sono felicissima, adesso posso ricominciare a costruirmi una vita».