«Scrivo e leggo per il Museo di arte sacra Senza Mercantia arrivederci giocolieri»
Dai giocolieri e le street band alla Bibbia e Papa Francesco. Alessandro Gigli per oltre trent’anni è stato il direttore artistico di Mercantia, il Cappellaio matto che trasformava il borgo medievale di Certaldo in un teatro a cielo aperto per cinque giorni l’anno, portando artisti e musicisti da tutto il mondo. Con la pandemia e l’annullamento di quasi tutti gli spettacoli, sia all’aperto che al chiuso, si è dovuto reinventare una vita, trovando ospitalità al Museo di Arte sacra della città, di cui è socio. «Ho scritto tanto in questi mesi — racconta — non che non lo avessi mai fatto, ma principalmente scrivevo favole per bambini, circa sessanta. La pandemia e il lockdown però mi hanno spinto a delle riflessioni più profonde, da adulti, ed è finita che ho scritto di più in questi mesi che in tutta la mia vita. Questo periodo ci obbliga a riflettere, e scrivere è stato un ristoro — parola che oggi va molto di moda — per l’anima». Gigli ha messo la sua creatività a disposizione del Museo, che ha sede all’ex convento degli agostiniani, creando video in cui legge la Bibbia o «Fratelli tutti» di Papa Francesco, per valorizzare le opere esposte. I video raccontano il Museo, e questa nuova modalità ha spinto anche Gigli a cercare progetti e finanziamenti, come il progetto «Piccoli borghi» del Mibact. «Mettiamo in evidenza le opere e la spiritualità, ma non con un intento consolatorio, cerchiamo nuovi spazi. Nonostante tutto, continuo a sognare, a mantenere viva la creatività. Un momento di crisi ha sempre dentro una possibilità di cambiamento — dice — Senza Mercantia, mi sono domandato: come posso trasformare e utilizzare questo tempo? Ecco, per me è cambiata la percezione dell’esistenza, ogni piccolo gesto è un’opportunità».