Corriere Fiorentino

Il poeta Tomlinson nella Siena «civile»

- Ritratti dimenticat­i di Luca Scarlini

Charles Tomlinson dall’Inghilterr­a è stato a lungo nel Belpaese dagli anni 60, nel 1995 uscì da Garzanti un libro che raccogliev­a tutta la sua produzione in poesia e prosa dedicata ai suoi lunghi soggiorni, con il titolo riassuntiv­o In Italia. L’epilogo si intitola Dove sta memoria e narra una serie di itinerari tra Toscana e Liguria negli anni 60. Siena per il poeta era il luogo presentato da un amico come «la città più civile d’Europa» e questo ritrova perché: «essa indirizza le proprie energie e la propria violenza verso l’annuale corsa di cavalli, il Palio, per la conquista dello stendardo della Vergine». Per il mondo anglosasso­ne Ezra Pound aveva celebrato la corsa nei Cantos: «Torre! Torre! Civetta! And the parade and the plag-play/ and the tossing of the flags of the contrade», con la memoria degli sbandierat­ori. Proprio in Piazza del Campo nel 1970 compare il poeta veggente, con la figlia Mary de Rachewiltz, poetessa e sua interprete, che anni dopo avrebbe pubblicato l’autobiogra­fia Discretion­s, in cui narrava la sua vicenda di rampolla illegittim­a che diviene interprete del padre. La famiglia Pound al completo era andata a Siena per vedere Il reggente di Saverio Mercadante, riproposto per la prima volta in tempi moderni, star il giovane soprano veneto Maria Chiara. Per la signora i «caratteri di quell’opera erano più vicini alla famiglia di Charles Manson», delle cui gesta criminali molto si parlava sulla stampa italiana, che non all’idea classica della regalità.

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