IL SILENZIO DI CHI DEVE SPIEGARE
Famiglie in difficoltà. Bambini e bambine che avevano bisogno di un posto sicuro, accogliente, delle attenzioni che non avevano mai avuto nelle famiglie di origine e che invece hanno patito la fame e il freddo. Che cercavano un rifugio e hanno trovato strutture malmesse, sovraffollate, senza termosifoni, senza bicchieri. Per scaldarsi toccava usare l’asciugacapelli, per il pranzo o la cena (5 fette di tacchino per 8 persone) toccava lavare le stoviglie di plastica, per dormire ci si doveva fare posto su un solo letto matrimoniale. E poi i maltrattamenti: «Le facevano stendere pancia a terra e si sedevano sopra finché non smettevano di piangere», racconta un abitante di un piccolo borgo sulle montagne di Massa che aveva adottato le bambine della casa di accoglienza gestita dalla cooperativa Serinper che tante connessioni con la politica locale e regionale sembrava avere. A leggere le carte dell’inchiesta della Procura di Massa sono tornati alla mente i racconti di quanto succedeva al Forteto, delle vittime di Rodolfo Fiesoli & C. Minori come merce da monetizzare. Scambi di favori tra politici, funzionari e vertici della cooperativa che assumeva amici o parenti di chi doveva controllare in cambio di non essere controllati. C’è quasi da sperare che le accuse si sgonfino. Di certo per ora c’è l’imbarazzante silenzio della politica e delle istituzioni.