Corruzione, terremoto in Toscana
Massa, inchiesta sull’accoglienza dei minori. Otto arrestati, c’è anche il sindaco di Villafranca
Otto arresti a Massa a seguito dell’indagine «Accoglienza» per reati di corruzione e traffico di influenze illecite, fra questi il sindaco di Villafranca in Lunigiana. Al centro della vicenda la cooperativa Serinper i cui dirigenti sono accusati di aver assunto parenti e amici di funzionari pubblici in cambio di appalti e favori.
Non si salva nessuno. A partire da quelli che dovevano controllare per finire coi partiti. In questo spaccato giudiziario, pezzi del Pd e del centro destra sono indagati, finiti ai domiciliari o spuntano nelle carte dell’inchiesta coordinata dal pm Alessia Iacopini. Tutto ruota attorno alla Sepitern, una cooperativa che lavora con 37 comuni (tra i quali Firenze, Empoli e Livorno), partita nel 2011 con una dichiarazione redditi per 200mila euro e che nel 2017 porta i propri ricavi a quasi 2,8 milioni. Guadagni, attestano i carabinieri del Nucleo investigativo, frutto di accordi sottobanco: i vertici della cooperativa optano per una «metodica assunzione di parenti ed amici, tra cui quelli addetti al controllo al settore, e di coloro che erano ritenuti utili alla loro causa», annota il gip Marta Baldasseroni. Otto le persone finite ai domiciliari e undici indagati: tutti sono accusati, a vario titolo, di corruzione e traffico di influenze. Un «sistema» che permette «l’accumulo di ingenti profitti economici grazie all’inserimento in sovrannumero di utenti in strutture protette per l’accoglienza di minori e nuclei familiari disagiati». Costretti, annotano i carabinieri, a vivere talvolta in condizioni al limite della decenza. E addirittura minacciati.
Ai domiciliari il sindaco di Villafranca in Lunigiana Filippo Bellesi (FI), la responsabile del Centro affidi dei servizi sociali per il Comune di Massa Paola Giusti; Rosanna Vallelonga, responsabile della commissione multidisciplinare Asl distretto della Lunigiana nonché direttore della Società della salute della Lunigiana; Mauro Marcelli, all’epoca dei fatti contestati dipendente pubblico responsabile dell’ufficio Suap unificato per i Comuni della Lunigiana; Rosa Russo, all’epoca dei fatti giudice onorario del Tribunale per i minori di Firenze; Marino Petracci, consigliere comunale di Montignoso; Alessio Zoppi, Enrico Benassi e Tamara Pucciarelli, indicati come gestori della cooperativa Serinper, che negli anni hanno gestito tra la provincia di Massa e la Lucchesia strutture protette per l’accoglienza di minori e nuclei familiari disagiati. Tra gli indagati il presidente del Consiglio comunale di Massa Stefano Benedetti e il consigliere comunale di Montignoso Marino Petracci, ex segretario del Pd di zona, per il reato di traffico di influenze illecite: si sarebbero in sostanza attivati in favore della Serinper il primo in cambio di assunzioni di persone da lui segnalate, Petracci per quella della moglie. Nelle indagini è coinvolto anche il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti, al quale la Procura contesta i reati di omessa denuncia, favoreggiamento, abuso in atti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio in relazione ai controlli per un presunto abuso edilizio in una delle strutture gestite dalla Serinper. «Una settimana riesco a dirottarli, i vigili», dice Lorenzetti permettendo così di far smantellare una platea cementizia che doveva nascere per il campo di calcio del centro di accoglienza. È indagata anche un assessore di quel comune: si tratta di Giorgia Podestà.
Agli atti dell’inchiesta però ci sono i nomi di un’intera classe politica. Come quello del consigliere regionale del Pd Giacomo Bugliani che viene menzionato proprio dai vertici della cooperativa quando — in netto ritardo per la messa in regola della struttura che dovrà aprire i battenti ad Aulla — confidano che i controlli della Regione non saranno puntuali. E quindi, «nonostante uno stato di avanzamento dei lavori arretrato — annota il gip — Zoppi suggerisce di dare il via alle danze per poi “sguinzagliare” chi di dovere (verosimilmente il consigliere regionale Bugliani, parente di una dipendente della cooperativa) per carpire informazioni sui tempi dei controlli ispettivi della Regione». Sia Bugliani che la sua parente non sono indagati, come non lo è il sindaco Antonio Valettini di Aulla (centrodestra) il cui nome viene più volte menzionato da un’indagata che chiede assunzioni per suo conto. Se tutto questo è vero o falso,
❞ Il sistema Metodica assunzione di parenti e amici tra cui quelli addetti ai controlli
❞ Il meccanismo Hanno raggiunto ingenti profitti economici con il sovrannumero di ospiti nelle strutture
lo si capirà nelle prossime settimane.
L’unica certezza è che, stando agli atti dell’inchiesta, obiettivo della cooperativa era schivare i controlli in tutte le maniere. Come nel caso del giudice Russo. «Uno di quelli che avevamo a mano, gli abbiamo preso un suo parente a lavorare», dice intercettato Enrico Benassi. L’Asl Nord Ovest conferma «fiducia nella magistratura» mentre il sindaco di Massa Francesco Persiani attende «di capire». A parte queste due reazioni, nessun partito ha mandato una riga alle agenzie.