Il campione di preferenze «che si era messo a disposizione»
Filippo Bellesi è stato eletto sindaco di Villafranca in Lunigiana, al suo secondo mandato, col 70%. Esponente di FI, difeso dallo storico coordinatore del partito Jacopo Ferri, Bellesi è agli arresti domiciliari perché — secondo i carabinieri — ha firmato nell’aprile del 2019 una concessione in deroga per sei mesi alla «Casa di Bastian» nonostante «fosse a conoscenza delle carenze strutturali e igienico sanitarie» della struttura. Il gip Marta Baldasseroni parla di «messa a disposizione del sindaco» nei confronti della cooperativa in cambio di assunzioni. Anzi: di un «favore», come dice direttamente il primo cittadino che è intercettato mentre chiama Enrico Benassi della cooperativa per caldeggiare l’assunzione della ragazza. «Ecco che dica che ha parlato... insomma... che me la mandi te», gli risponde il dirigente della cooperativa. Nell’aprile del 2019 è sempre il sindaco Bellesi a cercare Benassi per un posto di lavoro a una sua amica. «Inviami il suo curriculum», gli spiega il dirigente della cooperativa. Un mese dopo Bellesi contatta ancora Benassi per spiegare che questa sua amica si è iscritta al corso di formazione organizzato dalla Serinper: «(...) per cui dacci un occhio poi alla fine». Il dirigente lo rassicura. Di fatto, secondo il teorema accusatorio, è proprio grazie a quella concessione in deroga, senza la quale quella realtà non può operare sul territorio, firmata dal sindaco se i vertici della cooperativa hanno potuto continuare a gestire la comunità, «inserendo in maniera continua minori all’interno della struttura». E di inserirne altri anche durante le operazioni di ristrutturazione che avrebbero dovuto interessare l’immobile in quei sei mesi.