Il grande accusatore di Rossi «un intermediatore prezzolato»
Stefano Benedetti, indagato nell’inchiesta, presidente del consiglio comunale di Massa in quota Forza Italia, è stato per anni il grande accusatore dell’ex governatore Enrico Rossi e del sistema toscano della sanità. Davanti alla Procura ieri ha detto: «Conosco il titolare della Serinper, ma non ricordo di aver mai raccomandato nessuno. Ho due figli: uno ha trovato lavoro da pochi mesi, l’altro è ancora disoccupato». Negli atti dell’inchiesta i carabinieri hanno invece ricostruito le sue richieste per tre persone. Il gip definisce il comportamento di Benedetti «un’intermediazione prezzolata» dato che i vertici della cooperativa hanno assunto le persone segnalate. Secondo la Procura Benedetti si è interessato per la cooperativa parlandone col sindaco di Massa Francesco Persiani (estraneo alle indagini), col dirigente dei servizi sociali (estraneo alle indagini e, stando alle carte, molto critico nei confronti della cooperativa) e con l’assessore di Montignoso Giorgia Podestà, alla quale ieri mattina i carabinieri hanno notificato un avviso di garanzia. Sempre Benedetti si è offerto — nella ricostruzione degli inquirenti — di accompagnare nel gennaio del 2019 Alessio Zoppi della Sepitern a conoscere il sindaco di Villafranca Lunigiana, Filippo Bellesi. Scopo: informare «la parte politica» dell’acquisto di «Casa di Bastian» con l’obbiettivo di ottenerne un appoggio, altrimenti «si fa un buco nell’acqua». Un’assistente sociale del Comune di Montignoso, ritenuta ostile dalla cooperativa, racconta ai carabinieri che nel novembre del 2018 fu avvicinata da Benedetti al supermercato. «Ciao, una volta eravamo amici. Mi dici perché non lasci tranquilli i miei amici? Perché non gli fai aprire la struttura a Montignoso», avrebbe detto Benedetti alla donna.