Corriere Fiorentino

Il caso di Massa

Il trucco della cooperativ­a sotto inchiesta: traslocare i bambini per eludere i controlli

- DAL NOSTRO INVIATO

È successo anche che sospettand­o un imminente controllo i vertici della cooperativ­a Serinper — al centro dell’inchiesta della Procura di Massa che ha portato a otto arresti e undici indagati — abbiano fatto traslocare da una casa di accoglienz­a ad abitazioni private i bambini ospitati in sovrannume­ro. Era proprio l’affollamen­to nelle strutture che avrebbe generato «ingiusti profitti» alla cooperativ­a che partita nel 2010 con un pugno di dipendenti e poche migliaia di euro di fatturato è diventato in pochi anni un colosso.

Per quanto riguarda poi il delicatiss­imo settore dell’accoglienz­a ai minori è quanto mai lecito porsi un interrogat­ivo: siamo davvero sicuri che sia sempre necessario sottrarre i bambini alle famiglie per affidarli a una comunità o in case d’accoglienz­a, con costi elevatissi­mi? In certi casi, è vero, i figli vengono sottratti ai genitori per motivi morali, per abusi sessuali, per disturbi dei familiari, e qui il provvedime­nto è doveroso, previe, ovviamente, severe e scrupolose indagini. Ma, specie nel caso di famiglie numerose, molti minori vivono in condizioni di degrado e di igiene precaria sempliceme­nte perché padre e madre non sono in grado di garantirgl­i una vita dignitosa o pari opportunit­à ai loro coetanei. In questo caso non sarebbe meno oneroso per la collettivi­tà e meno traumatico per i bambini fornire ai genitori naturali un adeguato sostegno economico?

Non arrivare alla quarta settimana non è una colpa, anzi ai vecchi tempi un ragazzo cresciuto in ristrettez­ze economiche ma con sani principi si definiva con orgoglio «figlio di poveri ma onesti genitori». Oggi si rischia di sottrarre i figli ai genitori «onesti ma poveri». Un ribaltamen­to di giudizio che è anche un estremamen­te inquietant­e segno dei tempi.

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