IL DOVERE DI ESSERE TRASPARENTI
Adifferenza di Rodolfo Fiesoli e dei suoi complici del Forteto, i titolari delle strutture di accoglienza per l’infanzia al centro dell’inchiesta della Procura di Massa non rivendicano pedigree ideologici. Piuttosto che millantati discepoli di don Milani, se le indagini confermassero quanto emerso apparirebbero epigoni dei Thénardier, la squallida coppia che nei Miserabili di Victor Hugo fa fare la fame a Cosetta, la bambina che Fantine, ragazza madre stretta nella morsa del bisogno, ha affidato fiduciosamente loro. La tragedia dell’infanzia maltrattata c’è sempre stata, ma casi come quello di Massa presentano una differenza. I Thénardier del XXI secolo non si arricchiscono a spese di privati, ma sfruttano il grande business dell’accoglienza, lucrando contributi pubblici e di conseguenza cercando nel potere politico complicità, sovente trasversali. È presto per capire se quanto avveniva intorno alla cooperativa Serinper sia un caso isolato o il sintomo di un malcostume diffuso. E se le accuse che hanno portato agli arresti otto persone fra cui un sindaco e un magistrato saranno provate. Un fatto è certo: in Toscana il terzo settore, nel pluralismo delle sue componenti, costituisce una risorsa fondamentale. Proprio per questo però è doveroso pretenderne la massima trasparenza nei rapporti col potere politico, che non deve abdicare al suo dovere di controllo, magari in cambio di «assunzioni di scambio».