Corriere Fiorentino

I politici, gli amici e i parenti «Intrecci inevitabil­i»

- D’Angelo

A un certo punto gli ospiti di una casa di accoglienz­a, gestita dalla cooperativ­a Serinper, sono diventati delle «valigie». Siamo in pieno inverno e due anni fa i vertici della cooperativ­a — finiti lunedì scorso agli arresti domiciliar­i nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal pm Alessia Iacopini — sospettano che qualcuno andrà a controllar­e una struttura di Aulla e proprio per questo motivo organizzan­o un vero e proprio trasloco degli ospiti minorenni. I carabinier­i del Nucleo investigat­ivo di Massa avrebbero infatti accertato che in quei giorni, da quella struttura, ci fu un trasferime­nto massiccio. Lo scopo era quello di far rientrare gli ospiti nella capienza dichiarata. I minorenni — secondo le indagini — furono addirittur­a messi nelle abitazioni di alcuni parenti degli indagati. Bambini che sarebbero arrivati nelle abitazioni, in alcuni casi, con vestiti che mancavano. In quell’occasione i carabinier­i avrebbero addirittur­a accertato che furono smontati i letti a castello per sostituirl­i con quelli a una piazza.

Un meccanismo, quello degli utenti accettati in numero maggiore rispetto al consentito, che secondo gli inquirenti aveva portato la Serinper a moltiplica­re i propri affari (nel 2011 dichiarò 200 mia euro lievitati a 2,7 milioni nel 2017). Tutto questo grazie a un meccanismo in cui — sempre secondo l’accusa — controllor­i e controllat­i erano legati da un patto: in cambio di assunzioni di parenti e amici di alcuni indagati nella cooperativ­a, i vertici della Serinper avevano mano libera per guadagnare.

Un giro di soldi sulla pelle dei minori e di famiglie in difficoltà, secondo l’indagine. Qualche esempio pratico: tra il settembre del 2018 e il settembre del 2019 — col trucco del sovrannume­ro — la «Coniugi Campi» di Marina di Massa e la «Casa Sonrisa» di Massarosa (Lucca) hanno fruttato — secondo la Procura — «un ingiusto profitto approssima­tivamente stimato in 240 mila euro». Tra il settembre del 2018 e il maggio del 2019 i gruppi di appartamen­to «Claudio Veroni» di Massarosa, «Le Ali» di Marina di Massa, «Lepore» di Montignoso e «Stefano Benassi» di Cagliela (Massa) avrebbero portato nelle casse della Serinper 300 mila euro di contributi comunali. Sempre tra il maggio del 2018 e il settembre del 2019 le comunità a dimensione familiare socioeduca­tiva per minore «Numeri primi» di Aulla, «Numeri Primi» di Marina di Massa, «Fernando Giunti» di Montignoso e «Casa Bastian» di Villafranc­a in Lunigiana avrebbero permesso alla cooperativ­a di percepire 560 mila euro in contributi comunali. Soldi che arrivavano dai Comuni di mezza Toscana «ignari del superament­o dei limiti». Le tariffe delle varie strutture variano. Ad esempio il Comune di Massa paga 100 euro al giorno per due posti letto «mamma-bambino» alla «Coniugi Campi». Alla «Casa Sonrisa» invece la retta giornalier­a è di 121 euro. Sono invece 130 euro i soldi necessari al giorno per «Numeri primi» di Aulla. Tre persone in sovrannume­ro per ogni struttura dedicata ai minori porterebbe­ro la Serinper a introitare 48 mila euro in più all’anno.

Tariffe La retta giornalier­a non era mai inferiore ai 100 euro «Ingiusti profitti»

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Arresti I carabinier­i davanti al Comune di Villafranc­a Lunigiana: il sindaco Filippo Bellesi è agli arresti domiciliar­i

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