Politici, imprenditori, amici e parenti «Groviglio inevitabile»
La rete di contatti e conoscenze nelle carte della Procura
Nella vicenda della cooperativa Serinper, nata nel 2010 con un pugno di dipendenti e poche migliaia di euro in banca, oggi milionaria e con strutture di accoglienza in tutta la Toscana, c’è un aspetto che infastidisce l’opinione pubblica. Ed è l’intreccio — tutto da dimostrare — tra politici, funzionari pubblici dei servizi sociali e vertici della cooperativa. La trasversalità della vicenda, che non guarda in faccia alla destra o alla sinistra, in un contesto in cui la politica locale, secondo la Procura, non si faceva scrupoli a chiedere e riceveva piaceri dalla Serinper sulla pelle dei bambini senza famiglia, fa riflettere. Una riflessione su un sistema malato, che non basa più la sua forza esclusivamente sul bacino di voti di un’unica parte politica, ma che ha aggredito la moralità e la credibilità di una intera società. Nel silenzio quasi totale del Pd, che vede coinvolti molti suoi esponenti nella vicenda, la deputata dem Martina Nardi parla di un «groviglio di conoscenze e contatti, impossibile da evitare in una piccola comunità come quella apuana». «Non mi sconvolge — dice la Nardi — il fatto che tanto la destra, quanto la sinistra avessero rapporti con queste persone. Rivendico certo i ruoli che devono essere ben distinti. I servizi sociali devono tecnicamente funzionare a prescindere dal sindaco di turno e dalle conoscenze di ciascun funzionario. Ma non sempre nelle piccole realtà è tutto bianco o nero».
«Siamo in presenza di una brutta vicenda» ammette il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti, indagato per aver «aiutato» quelli della Serinper ad evitare una denuncia per abusivismo. «Chiarirò la mia posizione — spiega — ma sono certo di aver fatto il mio dovere di sindaco. Ho cercato di risolvere un problema ad un bravo ragazzo, nato e cresciuto a Montignoso, che stava costruendo una casa di accoglienza per la nostra comunità». Velocizzare passaggi, avvertire di possibili controlli, sorvolare su piccoli e grandi illeciti: secondo i pm erano anche queste le azioni degli amministratori che in
❞ Il sindaco avvocato Difendo un’indagata, ma non è inopportuno Comunque sia da questa storia la politica ne uscirà con le ossa rotte
pochi anni hanno reso possibile alla Serinper di diventare un monopolio apuano nel campo dell’accoglienza. Se ne era accorta, pare, anche la Regione che in più di una occasione aveva chiesto ai Comuni spiegazioni.
Eppure, infastidisce quella foto scattata il 31 ottobre 2019, in cui il presidente Eugenio Giani taglia il nastro dell’ultima nata in casa Serinper, assieme al consigliere Pd Giacomo Bugliani (citato nelle carte della Procura perché in quella cooperativa fu assunta la sorella), alla direttrice della Casa della Salute della Lunigana, Rosanna Vallelonga (oggi agli arresti domiciliari per corruzione) e al sindaco-avvocato di Aulla Roberto Valettini (che della Vallelonga ha assunto la difesa). «Non è opportuno commentare una vicenda su cui la magistratura sta ancora indagando — fanno sapere dallo staff di Giani — A quella inaugurazione la Regione era stata ovviamente invitata e di nastri Giani ne ha tagliati parecchi».
Vero è che non c’è un manuale per stabilire cosa è opportuno e cosa no. Ad esempio, il presidente del Consiglio comunale di Massa Stefano Benedetti che, intercettato, chiede di far assumere una giovane politica (oggi effettivamente tra i dipendenti della cooperativa), non ha ritenuto opportuno sospendersi dal suo ruolo, come il Consiglio gli aveva «suggerito». Sull’inopportunità di assumere determinati ruoli ha da dire qualcosa il sindaco Valettini: «Sono un professionista — inizia — faccio l’avvocato da oltre 40 anni. Ho rinunciato a tantissime cause che ritenevo incompatibili. Ho assunto invece la difesa della Vallelonga perché, dopo aver letto le carte, nella sua difesa non ho trovato inopportunità, cosa che sarebbe potuta accadere, invece, se avessi detto sì ad altri due soggetti indagati che mi avevano chiesto assistenza». Valettini poi ammette: «Da questa storia, comunque andrà a finire, credo che la politica ne uscirà con le ossa rotte».