Il Consigliere di Giani e l’incontro in Regione «Mai chiesto nulla»
MASSA «Non so neppure di cosa stiamo parlando», dice il consigliere regionale Giacomo Bugliani che risulta estraneo all’inchiesta sulla Serinper. Il suo non è un nome qualunque: Bugliani ha infatti incassato un record di preferenze nel suo collegio ed è stato nominato dal governatore Eugenio Giani consigliere delegato per il bilancio con un possibile futuro in giunta da nono assessore. «Non ho fatto niente e mi dispiace anche che il mio nome possa essere in qualche modo accostato a questa storia», spiega Bugliani. Ad accostare il suo nome all’indagine è il gip Marta Baldasseroni che nella sua ordinanza lo cita in relazione alla struttura «Numeri complessi» di Aulla, gestita dalla Serinper. È il 2019 e la casa di accoglienza — a detta degli inquirenti — non è pronta: una volta che viene depositata la richiesta di autorizzazione per il funzionamento della struttura, la Regione ha 90 giorni di tempo per fare i controlli. Scrive dunque il gip Baldasseroni: «D’accordo con Enrico Benassi (uno dei vertici della Serinper, ora ai domiciliari, ndr), nonostante uno stato di avanzamenti dei lavori ancora decisamente arretrato, Alessio Zoppi (altro vertice della cooperativa, anche lui ai domiciliari, ndr) suggerisce di dare il “via alle danze” la settimana successiva, per poi “sguinzagliare” chi di dovere (verosimilmente Giacomo Bugliani, consigliere regionale e fratello della dipendente Serinper, Silvia Bugliani) per carpire informazioni in merito ai tempi dei controlli ispettivi da parte della Regione». Il consigliere regionale — vale la pena ripeterlo — non è accusato di nulla ed è lui stesso a spiegare che «questi sono argomenti di cui non ho competenza e comunque ci tengo a dire che non ho mai perorato la causa di nessuno». La sorella lavora come amministratrice all’interno della cooperativa e anche lei non è accusata di nulla. Bugliani spiega di «non sapere nulla di pratiche di accreditamento». Agli atti dell’inchiesta ci sarebbe un incontro in Regione tra il consigliere, sua sorella e un rappresentante della Serinper avvenuto qualche mese fa. «Conosco qualsiasi struttura della mia zona. Può anche essere che ci sia stato un incontro — spiega — ma se c’è stato era tutto alla luce del giorno, come ho sempre fatto. Quando c’è un ipotetico problema, inoltro agli uffici mail. Non ho ricevuto alcuna richiesta particolare: sono una persona trasparente. Non ho mai chiesto nulla di strano per nessuno e a chicchessia, vorrei fosse chiaro».