Il jolly di Prandelli, a caccia di un posto per l’Europeo
Se c’è una cosa di cui ha bisogno Cesare Prandelli in questo momento di difficoltà, oltre ad una buona dose di fortuna, è un jolly. Un giocatore che possa, grazie alla sua poliedricità, coprire le falle che la squadra sta palesando. Gli esempi certo non mancano: i ritmi bassi del centrocampo, le poche verticalizzazioni e, perché no, gli inserimenti in area per segnare qualche gol. Quest’ultimo è il limite che si sta ripetendo ormai da troppo tempo, la Fiorentina fa una fatica immane a concretizzare.
L’identikit perfetto che risponde a tutte queste esigenze è quello di Giacomo Bonaventura. Esperto, abile a ricoprire più ruoli, può diventare il valore aggiunto della rosa per uscire dalla zona paludosa della classifica. Giocando col passato, potrà ricoprire il ruolo di Martin Jorgensen della prima gestione di Prandelli. Del resto anche lui è il classico giocatore che, come si dice in questi casi, dove lo metti sta. E gioca pure bene. E infatti è già successo nella partita contro il Genoa. Sul finale del primo tempo si è infortunato Castrovilli, al suo posto è entrato lui. E poco dopo era anche riuscito a segnare il suo primo gol in viola. Niente da fare però, l’arbitro Doveri l’ha annullato proprio perché l’azione era viziata da un suo fallo. L’appuntamento però è soltanto rimandato.
Nel corso della carriera, infatti, Bonaventura ha sempre portato una buona dote di gol alla sua squadra. Lo sa bene il Milan che, nell’ultimo altalenante decennio, lo può annoverare come secondo miglior goleador dietro soltanto a Ibrahimovic. Un dato che non lascia spazio ad interpretazioni. Del resto Jack, così lo chiamano i compagni, pur non essendo un attaccante ma nemmeno un vero e proprio esterno, in ben due stagioni fra campionato e coppe ha segnato nove gol. Appena arrivato a Firenze, Prandelli aveva deciso di puntare su di lui già nell’esordio contro il Benevento. Soltanto un infortunio durante il riscaldamento ha fatto saltare il piano.
Una settimana dopo a San Siro, alla prima da ex contro il Milan, sperava di avere fiducia fin dal primo minuto, invece è subentrato ad uno spento Callejon. La Fiorentina non ha avuto una reazione come contro il Genoa, ma il suo ingresso è stato l’unico elemento di freschezza e dinamismo che ha contribuito a non aumentare le difficoltà in cui il gruppo era scivolato.
Davanti ad un ciclo di partite di fuoco che si aprirà contro l’Atalanta, peraltro la squadra in cui Bonaventura è cresciuto, Prandelli si affiderà ai giocatori che sente più vicini alla sua mentalità. Da dodicesimo uomo, può diventare titolare anche perché la sua presenza permette alla squadra di cambiare modulo tattico senza necessariamente effettuare una sostituzione. La classifica spaventa e in queste circostanze è buona regola affidarsi a chi ha qualche anno in più e non si fa prendere dall’ansia da prestazione.
Anche per questo la necessità di cambiare qualcosa rimanda inevitabilmente alla voce Bonaventura che, conquistando la Fiorentina, spera di ottenere la convocazione agli Europei della prossima estate. Essendo nato nel 1989, la prossima competizione internazionale è l’occasione per toccare il culmine della carriera. Del resto nel gruppo definitivo dei 23 fanno sempre comodo i giocatori che ricoprono più ruoli. Ma prima c’è una salvezza da raggiungere a Firenze, possibilmente senza troppi affanni.