Stefano Tamborrino e un jazz pieno di cose belle
Cosa mancava a Stefano Tamborrino per una definitiva consacrazione? Solo una cosa: un album a suo nome. Perché il batterista toscano ha già fatto tutto il resto, sia da band leader che da spalla e da anni ormai è tra i nomi più quotati del jazz italiano. Ecco dunque «Seacup», uscito per la T"k Music, l’etichetta di Paolo Fresu. Due anni di lavoro con un ensemble internazionale. Dove il basso di quella quercia dalle profonde radici che è Gabriele Evangelista dialoga con viola, violino e violoncello. Molti archi per essere un disco jazz. E dove il compositore e leader Tamborrino si diverte a fare un po’ di tutto, non solo suonare la batteria: ci mette la voce, l’elettronica, e soprattutto le idee. Molte e belle. La spiegazione del titolo «tazza di acqua marina» è semplice e complessa allo stesso tempo: si porta un «mare dentro» in senso musicale, ma per viverlo con leggerezza.