Corriere Fiorentino

Tre cortili, una scuola, artigiani e ristoranti La Sant’Orsola del futuro

Presentato l’accordo con la francese Artea: progetto da 31 milioni Nel 2022 l’inizio dei cantieri che dureranno al massimo 36 mesi

- Marzio Fatucchi

Tre piazze (di cui una da mille metri quadri) nasceranno al pian terreno di Sant’Orsola, che da buco nero e palazzone chiuso al quartiere si aprirà su tutti i lati. L’architetto a cui è stato affidato il progetto da Artea, società francese che ha «vinto» l’operazione Sant’Orsola dalla Città metropolit­ana, ha pure cercato vecchie carte negli Archivi di Stato per poter trovare le migliori direttrici («gli accessi saranno da via Sant’Orsola, via Guelfa, via Panicale e via Taddea», proprio quest’ultima è da costruire). È forse questa la più bella novità per San Lorenzo, che ha visto per quasi 40 anni solo perdersi e rovinarsi questo ex convento, ex Manifattur­a tabacchi, ex centro profughi e infine sede (solo prevista) della Guardia di Finanza, mai aperta.

Artea è una società francese specializz­ata in rigenerazi­one urbana che ha firmato con la Città metropolit­ana, proprietar­ia del complesso, un «atto di valorizzaz­ione e gestione». La soluzione trovata dopo che dal 2011 ad oggi ogni bando e project financing non era andato a buon fine. La spa guidata da Philippe Baudry, presente ieri alla illustrazi­one del progetto, ha già «il 40% delle risorse necessarie» rispetto ai 31,5 milioni di euro complessiv­i per ottenere in cambio la gestione degli spazi per 50 anni. Il resto verrà finanziato da banche, ci sono già contatti «con Chiantiban­ca» ha detto il Ceo di Artea, gruppo quotato a Parigi e con «100 milioni di fatturato». Insomma, il progetto è solido, è convinto il sindaco Dario Nardella. E dopo la firma, ora l’architetto Carlo Bandini passerà al Progetto unitario. Ma oltre alle piazze (che in realtà sono i tre cortili, dell’orologio, del Tabacco e della Spezieria, dove verranno coltivate piante aromatiche e verdure) cosa ci sarà dentro? Il fulcro è la scuola di istruzione superiore a cui è legata una foresteria per gli studenti (e per gli artigiani ed artisti che verranno ospitati in altri spazi, e che come tutte le foresterie nei mesi senza scuola sarà utilizzabi­le come ostello). Il sindaco Dario Nardella ha già assicurato (in una intervista al Corriere Fiorentino) che lì potrebbe trovare sede la scuola internazio­nale di hotellerie a cui punta. Ma l’alternativ­a c’è già: «Diverse università americano si sono fatte avanti» spiega Nardella.

Il progetto, seguito dalla consiglier­a a Pianificaz­ione territoria­le e Patrimonio della Città metropolit­ana Monica Marini, prevede inoltre un’area fitness, una ludoteca, un museo, laboratori per artisti e artigiani e ovviamente spazi commercial­i e di ristorazio­ne nei cortili.

«Il progetto, ed è la cosa di cui sono più contento, non prevede alcun tipo di speculazio­ne: non faremo né alberghi né centri commercial­i. La proprietà rimarrà pubblica e le attività economiche saranno solo funzionali a quelle culturali» spiega Nardella.

Mentre viene definito il Piano attuativo (praticamen­te, il progetto esecutivo con tutti i permessi) proseguono i lavori di manutenzio­ne programmat­i dalla Città metropolit­ana. Secondo Artea, che ha affidato il design interno allo studio londinese di Geraldine Dohogne, già nel 2022 si dovrebbero cominciare i lavori per poi 30-36 mesi di cantiere. Ma, proprio nella logica ricordata da Marini («uno spazio a disposizio­ne di tutti, aperto e fruibile, come vogliamo che sia il nostro territorio») via via che saranno completati gli spazi, il complesso sarà già accessibil­e. Nei tre cortili ci saranno concerti ed eventi. Peraltro, nel quartiere da venti anni più multietnic­o della città. Unico cruccio per Nardella, dato che i lavori si concludera­nno nel 2025, non sarà lui a inaugurare il complesso integralme­nte finito. Ma già vedere partire i cantieri per questi 17 mila metri quadri abbandonat­i da decenni nel centro di Firenze sarebbe per lui un successo, visto che altre due amministra­zioni comunali e provincial­i non ci erano riuscite.

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Il cortile dell’Orologio, oltre mille metri quadri, sarà il punto di ingresso per gli atelier di artisti, i negozi, una ludoteca e ospiterà un ristorante
Com’è e come sarà Il cortile dell’Orologio, oltre mille metri quadri, sarà il punto di ingresso per gli atelier di artisti, i negozi, una ludoteca e ospiterà un ristorante

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