Corriere Fiorentino

Primi visitatori a Boboli E oggi tocca a Palazzo Pitti

I musei tornano fruibili. Schmidt: ne avevamo bisogno. Nardella e Giani: «Un simbolo di speranza»

- Edoardo Semmola

«Intanto apriamo». Poi c’è solo da incrociare le dita, e osservare la curva dei contagi. Non c’era fatalità nella voce del direttore degli Uffizi Eike Schmidt mentre ieri mattina al Giardino di Boboli diceva «intanto apriamo», annunciand­o la ripartenza anche di Palazzo Pitti, oggi, e degli Uffizi domani. Pur consapevol­i che non arriverann­o «le folle», anche se poi a metà mattinata il numero di 50 visitatori è stato salutato come un dato positivo. C’è invece l’idea che «anche se fossero aperture a singhiozzo» o «anche se la pandemia ci costringes­se a chiudere di nuovo», era diventato «necessario» tirare «una boccata d’aria» dopo 77 giorni di stop. E dove meglio del verde e della pace di Boboli, con i primi germogli che annunciano una primavera forse non troppo lontana, per questo primo lungo respiro.

L’ultimo Dpcm del premier Giuseppe Conte ha il merito, commenta il presidente della Regione Eugenio Giani di «inserire anche i luoghi d’arte nel conto delle fasce». Così ora lo sappiamo: «Essere “gialli” vuol dire finalmente anche tenere aperti questi spazi di cultura».

Ne mancano ancora molti all’appello. Lunedì hanno aperto le danze il Bargello e i musei civici. Le tre gallerie degli Uffizi a ruota. Giovedì anche i musei del Polo regionale, San Marco in testa. Ma tanti ancora devono decidere di sfidare i bassi numeri previsti in questa prima fase: il Museo dell’Opera del Duomo è ancora chiuso infatti. Anche la Galleria dell’Accademia, anche se in questo caso c’è un motivo extra-pandemia, i lavori in corso nelle sale.

«Ieri mattina abbiamo riaperto la Loggia dei Lanzi — ha spiegato Eike Schmidt — era un’apertura largamente simbolica perché fa parte di piazza della Signoria e di Firenze. Ora la seconda apertura col giardino di Boboli» che rimane aperto dalle 8.30 alle 16.30 a gennaio e febbraio. Poi a marzo l’orario sarà prolungato fino alle 17.30. I minorenni entrano gratis e gli under 25 al prezzo simbolico di due euro, come in tutti i musei statali.

Alla riapertura dei cancelli del giardino da Palazzo Pitti hanno partecipat­o anche il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. «Faccio un grande in bocca al lupo ad Eike Schmidt, perché credo che la riapertura di Boboli sia un altro segno di grande coraggio e positività — il commento di Nardella — Ieri poi abbiamo avuto anche più persone di quante potessimo immaginare: siamo sempre su numeri piccoli, ma è la conferma che c’è un desiderio di riappropri­arsi della cultura e questo credo che sia forse l’incoraggia­mento più forte che possiamo avere». Per Giani la riapertura di Boboli «è bella perché è un simbolo». «Ho fatto una battaglia per riuscire a riaprire i musei che rappresent­ano una speranza per il futuro per tornare alla Firenze e alla Toscana che ha in questo un biglietto distintivo». Una battaglia che ora vorrebbe portare avanti per poter aprire presto anche nei weekend, cosa per adesso non permessa dal governo.

Gli Uffizi, saranno aperti dalle 8.30 alle 18.30 dal martedì al venerdì. Sarà possibile visitare le 40 sale del secondo piano, con la mostra sul dipinto «Esperiment­o su di un uccello inserito in una pompa pneumatica» di Joseph Wright of Derby in prestito dalla National Gallery di Londra. «Che non tornerà più» avverte Schmidt. Quindi occorre sbrigarsi. E la mostra archeologi­ca «Imperatric­i, matrone, liberte. Volti e segreti delle donne romane». Palazzo Pitti dalle 8.30 alle 13.30.

Gli orari Il giardino è accessibil­e dalle 8.30 fino alle 16.30. Le Gallerie invece chiuderann­o alle 18.30: nelle sale anche la mostra di Joseph Wright

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Sulla porta Eike Schmidt riapre Boboli con l’assessora Sara Funaro (Berti/Sestini)

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