IL NUOVO ALLESTIMENTO GIUSTO E TEMPORANEO
Gentile direttore, mi sembra corretto rispondere all’intervento pubblicato in data 19 gennaio della signora Franca Falletti direttamente qui sulle pagine del suo giornale.
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In questi anni, da quando sono stata incaricata della direzione della Galleria dell’Accademia di Firenze, sto lavorando con lo staff del museo per risolvere i numerosi problemi conservativi e strutturali dell’edificio, trascurato dal punto di vista della statica, della sicurezza, mancante di impiantistica e tanto altro. Un museo, come la signora Falletti sa bene, privo di un deposito e di spazi adeguati. In un’ottica complessiva dell’Accademia, cercando di migliorare la qualità della struttura, ci siamo impegnati nell’annosa storia legata alla climatizzazione, abbiamo dato inizio a importanti lavori nella sala del Colosso e nella Gipsoteca, il cui stato ci preoccupava non poco. Il lockdown, dovuto all’emergenza Covid, mi ha dato lo spunto per un’operazione ciclopica che era quella di spostare un numero di 450 opere tra le quali circa 380 gessi di diverse dimensioni.
A questo punto quale era l’alternativa? Escludere del tutto dal percorso espositivo le opere all’interno della Gipsoteca e della sala del Colosso per finire i lavori e poi ricollocarle esponendole a movimentazioni rischiose con trasporti in depositi esterni? Per quanto riguarda proprio la Gipsoteca, abbiamo deciso di mantenere, messe in protezione, le sculture in gesso di grandi dimensioni e di distribuire nella zona della Tribuna gli altri gessi di Lorenzo Bartolini per consentirne la visione al pubblico. I busti trovano qui una collocazione molto suggestiva, quasi fossero dei singolari visitatori. La cosa ha suscitato già molto interesse e ho avuto persino l’offerta di finanziamento dalla nostra Associazione degli Amici per uno studio approfondito delle sculture finora ignote, che finalmente possono essere viste da vicino.
Non è necessario spiegare che questo tipo di allestimento non corrisponde all’allestimento storico, anche se i tempi possono cambiare. Si tratta di un allestimento transitorio, «Il nuovo allestimento avrà una fase sperimentale fino a luglio» per citare l’articolo di Marco Gasperetti, pubblicato domenica sulle pagine nazionali del Corriere della Sera, che ha suscitato questo appassionato intervento della signora Falletti. Ho trovato lo storico dell’arte Carlo Sisi, che la Falletti cita per altro, molto d’accordo con la mia proposta di magazzinaggio e temporanea esposizione dei gessi in attesa del riallestimento della Gipsoteca stessa con l’idea di variarne il colore della parete per evidenziare le opere. Ricordiamo che questo importante cantiere ha permesso, nel frattempo, di verificare lo stato di conservazione dei gessi con conseguente pulitura e la realizzazione di una campagna fotografica, dato che di questi splendidi modelli conservati nel museo dagli anni Ottanta non esistono fotografie. I busti inoltre saranno ricollocati finalmente con un sistema di ancoraggio per non esporle a nessun rischio.