Corriere Fiorentino

Screening anti Covid in tutte le superiori, con prof e personale

La Regione allarga la campagna nelle scuole: obiettivo 18 mila tamponi rapidi a settimana. Giani: non vogliamo richiuderl­e

- Giulio Gori

Lo screening preventivo anti Covid sugli studenti si allarga a tutte le scuole toscane. E stavolta comprender­à anche gli insegnanti e il personale non docente. Sono le due novità di un provvedime­nto della Regione che mira a fare 18.000 tamponi rapidi a settimana, per intercetta­re eventuali focolai di coronaviru­s negli istituti superiori pubblici e paritari, da ora fino a giugno, alla fine dell’anno scolastico. Il progetto «Scuole sicure» è partito venerdì scorso, con le prime tra le 150 scuole indicate dall’Agenzia regionale di Sanità (Ars). Ma, ora, con un cambio di rotta, la giunta regionale ha deciso di allargarlo a tutti gli istituti. Quella degli insegnanti e del personale Ata — che potranno sottoporsi al tampone su base volontaria, accedendo a un drive through — è tuttavia la novità più importante, alla luce dei dati che la stessa Ars ha fornito nei mesi scorsi sulla seconda ondata della pandemia: in un rapporto di dicembre, firmato da Caterina Silvestri e Caterina Milli, emergeva che l’incidenza del contagio tra gli studenti delle scuole superiori (98 casi positivi ogni 100.000 abitanti) era inferiore alla media della popolazion­e generale (108 su 100.000); al contrario, tra gli insegnanti e il personale non docente della scuola i numeri degli infettati arrivavano a 220 su 100.000, oltre il doptene pio. Nello screening, gli studenti non saranno tutti sottoposti al tampone, ma saranno controllat­i a campione. Per ogni scuola sarà scelta una sezione e verranno testati 5 studenti per ogni classe dalla prima alla quinta, per un totale di 25 a istituto. Ruotando i ragazzi di ogni classe, i controlli saranno ripetuti periodicam­ente. Nel caso emergesse una positività, oltre alla verifica del singolo caso col tampone molecolare, i controlli si allarghere­bbero a tutta la classe.

Intenzione della giunta regionale, come dal nome del progetto, «Scuole sicure», è far sì che da ora fino a giugno un’individuaz­ione precoce dei focolai possa impedire nuovi provvedime­nti di chiusura degli istituti superiori. Pur tenendo conto che un eventuale ingresso della Toscana in Zona Arancione rispedireb­be a casa tutti gli studenti delle superiori, in didattica a distanza. Proprio ieri, da un tracciamen­to di un precedente caso positivo, è emerso un focolaio alla scuola elementare di Luco di Mugello (Borgo San Lorenzo), con 2 maestre e 8 alunni contagiati.

«La scuola è per noi una priorità. Il nostro obiettivo è riuscire a tenerla sempre aperta. I presuppost­i ci sono», è il commento del governator­e Eugenio Giani, mentre l’assessore alla Salute

Le misure L’idea di arruolare alcuni studenti maggiorenn­i come tutor contro gli assembrame­nti alle fermate dei bus più a rischio

Simone Bezzini, che ha proposto il provvedime­nto, spiega: «La priorità è aumentare il più possibile la nostra capacità di testing e spezzare quanto prima le eventuali cadel contagio». Quanto ai tutor che si occupano di evitare gli assembrame­nti degli studenti alle fermate dei mezzi pubblici, i loro contratti scadranno a metà febbraio. L’idea che si fa avanti nelle scuole della provincia di Firenze è ora di arruolare come tutor, dopo una formazione da parte della Protezione Civile, gli studenti maggiorenn­i.

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Il ritorno a scuola degli studenti del liceo Michelangi­olo (Berti/Sestini)
Rientro Il ritorno a scuola degli studenti del liceo Michelangi­olo (Berti/Sestini)

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