«Al Mandela Forum venti vaccinazioni in contemporanea»
Una mega catena di montaggio per le vaccinazioni, capace di fare «20 iniezioni in contemporanea». Palazzo Vecchio vuole sfruttare così il Mandela Forum per la Fase 2 della campagna di immunizzazione contro il coronavirus. Il palasport sarà la principale delle tre centrali fiorentine per i vaccini: l’idea è di distribuire il lavoro in quattro fasi, un’accoglienza per compilare l’anamnesi e il consenso informato, poi le venti postazioni per le iniezioni, una sala di attesa post vaccino dove i pazienti resteranno controllati per mezz’ora in caso di insorgenza di reazioni avverse e, infine, un punto di primo soccorso con ambulanza. A spiegarlo è Nicola Armentano, consigliere speciale per la sanità del sindaco di Firenze, che aggiunge che sulle due altre centrali, la Mercafir e il Memoriale di Auschwitz, deve essere ancora studiata le capacità di accoglienza. «Credo che tre centrali bastino, moltiplicarle significherebbe impegnare troppe ambulanze sottraendo forze al 118 — spiega Armentano — Ma se arrivassero tantissime dosi di vaccino, potremmo chiamare in causa la sanità privata convenzionata». Maxicentrali, ospedali, medici di famiglia e anche cliniche private. Ma i tempi? Il 29 gennaio potrebbe arrivare il via libera al vaccino di Astrazeneca (forse solo per gli under 55, in tal caso la priorità andrebbe agli insegnanti, anche se il Pd fiorentino chiede di privilegiare i malati cronici): «Correndo, potremmo riuscire ad aprire una prima centrale a inizio febbraio», conclude Armentano. Sulla vaccinazione dei sanitari, ieri, nessuna notizia su nuove consegne da parte di Pfizer: così, con solo mille le dosi somministrate e ancora rinviate le nuove prenotazioni. Di queste difficoltà si è parlato in un summit regionale tenuto lunedì, in cui però è stato annunciato che in settimana partiranno i sopralluoghi delle Asl sulle centrali per la Fase 2. Al summit c’era anche il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, che dai social ha mandato una stilettata all’assessore alla Salute della Regione Lombardia, Letizia Moratti, che vorrebbe legare la quantità delle forniture dei vaccini al Pil delle Regioni: «A nessuno di noi è venuto in mente di dare priorità a chi ha un reddito più alto, o a chi fattura di più, o a chi ha più proprietà, come invece va proponendo Letizia Moratti — ha scritto Del Ghingaro — No, in Toscana il vaccino lo vogliamo fare a tutti, ricchi e poveri, belli e brutti».
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Del Ghingaro A nessuno di noi è venuto in mente di dare priorità a chi ha un reddito più alto, come va dicendo la Moratti...