Corriere Fiorentino

Prato rompe col passato: «È l’ora delle aggregazio­ni»

Il distretto tessile archivia le divisioni e chiede incentivi per unirsi: «Sola via per resistere»

- Giorgio Bernardini

Uniti verso l’aggregazio­ne PRATO di aziende, «l’unica via per resistere alla crisi dopo la pandemia». Nel distretto tessile pratese non sono certo famosi per la loro capacità di unire le forze. Un teorema validato dai rari casi in cui questo è accaduto, gli stessi in cui la Prato più industrios­a è riuscita ad ottenere risultati. Sarà anche per questo che ieri mattina, vedere sullo stesso fronte le associazio­ni di categoria sostenere la stessa battaglia ha fatto pensare a una vera svolta. Confindust­ria Toscana Nord, Cna Toscana Centro e Confartigi­anato imprese, hanno levato insieme un griosserva­torio do d’aiuto: un documento indirizzat­o al governo nazionale e a quello regionale, in cui la vera novità è la richiesta di agevolare le aggregazio­ni fra le piccole aziende.

«La manifestaz­ione “Prato non deve chiudere” nel 2009 e l’otteniment­o della prima Cassa integrazio­ne in deroga, nel passato, sono esempi dell’unità di spirito che ci fanno far cose positive», spiega Claudio Bettazzi presidente di Cna Toscana Centro. Che aggiunge: «Vogliamo essere ancora una volta quelli che anticipano i tempi, aggregando le imprese». Il distretto tessile pratese conta circa 2.500 aziende. Gli addetti sono invece poco più di 18 mila, la metà di quelli registrati alle soglie del Duemila. Una crisi che dura da tempo, a cui la politica e il mercato, sino ad oggi, hanno saputo dare poche risposte. E che sembra richiedere una soluzione diversa da quelle finora percorse.

«Il distretto sta vivendo una fase evolutiva che deve essere studiata in modo da poter interpreta­re i dati e trovare le soluzioni opportune. Così — chiarisce il vice presidente di Confindust­ria Nord Francesco Marini — tra le proposte fatte alla Regione abbiamo inserito la realizzazi­one di un permanente per la crisi con la collaboraz­ione dell’Irpet, che avrà il compito di certificar­e i dati raccolti che saranno utilizzati per trovare soluzioni concrete». Il documento richiede bandi più snelli e con dotazioni sufficient­i. Oltre che una richiesta ad una sola voce per un progetto di filiera che rafforzi il distretto con integrazio­ni fra terzisti e imprese, attraverso aggregazio­ni in grado di creare aziende competitiv­e. Il 22 gennaio le associazio­ni hanno fissato un incontro sul tema con i sindacati.

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Claudio Bettazzi
Cna Claudio Bettazzi
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Confindust­ria Francesco Marini

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