Spareggi di gennaio
Ieri Prandelli ha avuto un lungo confronto con Commisso sul momento della squadra, fiducia rinnovata in vista di due partite molto delicate contro Crotone e Torino
La gara di sabato sera contro il Crotone son sarà un’ultima spiaggia, e d’altronde Cesare Prandelli non ha ricevuto nessun ultimatum, ma sono i numeri e la classifica a imporre al tecnico viola un netto cambio di passo. Nel colloquio di ieri con il presidente Commisso l’allenatore ha ricevuto nuovamente piena fiducia e si è parlato anche di mercato, ma è chiaro che nell’immediato serve reagire al brutto k.o. di domenica.
I prossimi 180 minuti rappresentano un vero e proprio spartiacque per tecnico e squadra (sabato al Franchi arriva il Crotone poi i viola giocheranno a Torino, venerdì 29, nella prima giornata di ritorno) e anche di questo hanno parlato Prandelli e Commisso. I sei gol rimediati a Napoli, oltre ad aver riavvicinato la zona retrocessione a cinque punti, hanno riaperto vecchie ferite riportando a galla i problemi di qualche mese fa, quando tra le priorità di Prandelli c’era proprio quella di costruire uno spirito di squadra. L’assenza di cartellini gialli in 90 minuti, la facilità con la quale gli uomini di Gattuso sono stati capaci di saltare le linee avversarie e anche una sintonia ancora tutta da stabilire con Ribéry sono i sintomi di una patologia che la Fiorentina non sembra riuscire a superare, nemmeno dopo che il lavoro di Prandelli aveva fornito i primi frutti con quattro risultati utili consecutivi arrivati grazie a tre pareggi e alla vittoria sulla Juventus.
Con una media punti da 0,90 a partita (frutto di 10 punti in 11 partite) Prandelli sta tenendo un ruolino di marcia inferiore al suo predecessore (Iachini con 8 punti in 7 gare aveva tenuto una media da 1,14) e anche le statistiche della squadra non giocano a suo favore. Con appena 18 gol in altrettante gare quello viola è il penultimo attacco della Serie A, peggio ha fatto solo il Parma, mentre la difesa è scivolata al dodicesimo posto in virtù dei 6 gol al Maradona.
Numeri che nella loro freddezza certificano l’ennesima crisi della squadra ma anche tutte le difficoltà affrontate da Prandelli.
Il continuo girovagare alla ricerca del modulo e della formazione giusta è ormai la spia di una quadratura tattica ancora lontana. Sarà perciò con la responsabilità di dover far risultato, ma anche con il massimo rispetto, che i viola dovranno affrontare le ultime due della classe. Il Crotone di Stroppa nell’ultimo turno ha lanciato segnali positivi battendo largamente il Benevento e anche se in trasferta non ha ancora raccolto la prima vittoria stagionale, vanta un attacco che ha segnato tre reti in più dei viola. Il Torino è fresco di cambio in panchina con l’arrivo di Nicola al posto dell’esonerato Giampaolo e c’è da aspettarsi una reazione da parte dei granata. Di certo Prandelli si augura di ricevere rinforzi dal mercato, se non proprio per la sfida con i calabresi quanto meno per il match successivo a Torino, a fine mese. Anche se non si registrano sostanziali novità i viola restano vigili su più di una situazione, come nel caso del Papu Gomez che alla lunga potrebbe accettare l’avventura fiorentina o di Torreira (sempre che l’Atletico Madrid, club in cui sta giocando in prestito dall’Arsenal, apra a una sua cessione) ma non mancano nemmeno alternative al momento tenute ben nascoste. Le prossime due settimane, dunque, sono decisive sia per la squadra che per gli uomini di mercato.