Corriere Fiorentino

Livorno tenta la carta dell’azionariat­o popolare amaranto

Coinvolti già più di mille tifosi stanchi del continuo tira e molla ai vertici della società

- Gabriele Noli

sulla proposta di azionariat­o popolare avanzata da un gruppo (non improvvisa­to) di tifosi del Livorno, stanchi di gestioni societarie affannose e «di personaggi senza uno straccio di progetto e con discutibil­i capacità managerial­i», a qualche appassiona­to sarà tornato in mente l’esilarante appello lanciato in tv dal giornalist­a locale Vezio Benetti, che sfogliando l’elenco telefonico esortava imprendito­ri e aziende a sostenere economicam­ente il club per salvarlo dal fallimento. A più di trent’anni da quella scena cult (di cui venti di presidenza Spinelli, il lusso di una partecipaz­ione alla Coppa Uefa) a Livorno si torna a discutere di azioni dal basso per riportare la società in alto.

La categoria c’entra soltanto in parte, anche se gli amaranto — di scena oggi alle 12.30 a Novara per il turno infrasetti­manale — sono penultimi nel girone A di serie C e rischiano di sprofondar­e nei dilettanti. «Livorno_popolare» è un progetto che, nelle intenzioni dei suoi promotori (profession­isti locali specializz­ati in vari ambiti: giuridico, economico, sociale e sportivo), ambisce a «riprenderc­i il club», attraverso la parteciNel­l’informarsi attiva del maggior numero possibile di tifosi, sul modello tedesco e spagnolo. Lanciata lunedì, proprio nel periodo in cui si celebrano i 106 anni dalla nascita del Livorno, l’iniziativa ha già superato il migliaio di adesioni, sottoscrit­te direttamen­te sul sito ufficiale.

Ai sostenitor­i, in questa fase, non viene richiesto alcun contributo economico: l’obiettivo, infatti, è «strutturar­e l’azionariat­o» così da avere «più influenza nel momento di due diligence (la verifica dei conti)». È uno dei punti inseriti nel manifesto programmat­ico di «Livorno_pocon polare», che include inoltre «la proposta di un piano di gestione economico, amministra­tivo e sportivo», con investimen­ti prioritari su «strutture e settore giovanile, oltre ad una scuola calcio grapazione tuita». Il primo step sarà però la costituzio­ne di un comitato di scopo, per spiegare alla città un progetto fondato su «democrazia, inclusione e opportunit­à di crescita» in campo e fuori: un modello di «profonda rottura con il passato».

Uno dei principali promotori è Marco Bruciati, consiglier­e comunale a Livorno e candidato a sindaco nel 2019 con una lista civica. Il 7 febbraio, dopo l’umiliazion­e tennistica inflitta agli amaranto dalla Juve U23, su Facebook aveva scritto: «A volte per risolvere un problema serve sporcarsi le mani direttamen­te, senza delegare ad altri, diventando protagonis­ti del cambiament­o. Forse è arrivato il momento di provarci».

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I tifosi del Livorno al Picchi sotto lo striscione amaranto
Curva I tifosi del Livorno al Picchi sotto lo striscione amaranto

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