Corriere Fiorentino

L’OTTIMISMO AIUTA IL VIRUS

- Di Alessio Gaggioli

«Cerchiamo di essere coscienzio­si, perché tra tre mesi il caldo ci porterà via il virus». È spiacevole dover riportare le parole del presidente Eugenio Giani e come già successo in questi mesi contestarl­e. La macchina della Regione su vaccinazio­ni, screening e capacità di risposta sta facendo bene. Uno sforzo enorme che però, a causa della mancanza di vaccini e delle varianti, rischia di non essere ancora sufficient­e a fermare la diffusione del virus. Come può dire Giani che il caldo spazzerà via il Covid? Forse dimentica quanto successo l’estate scorsa, quando l’Italia — e non solo — per errori di sottovalut­azione e incoscienz­a ha perso la prima battaglia contro il virus nel suo momento di massima debolezza. Non è stato il caldo, magicament­e, a frenare il contagio, ma — purtroppo e soprattutt­o — l’azzerament­o dei contatti. Fino a maggio eravamo in lockdown con progressiv­i allentamen­ti che hanno portato gli ospedali a respirare solo a metà luglio. Poi è arrivata l’estate delle discoteche e degli assembrame­nti. E un autunno in cui su tanti fronti ci siamo fatti trovare impreparat­i. La seconda ondata è stata peggiore della prima. Si può essere ottimisti, ne avremmo tutti bisogno. Ma l’ottimismo lo si crea con i fatti altrimenti è solo illusione. Pericolosa.

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