«Via Aretina diventerà un deserto» Duello sui pini da abbattere
Oltre 200 firme per chiedere di bloccare l’intervento: «Una desertificazione». Ma verranno sostituiti
Ogni mattina, nelle ultime settimane, un gruppo di ambientalisti e residenti di Bellariva organizza un presidio in via Aretina. Il motivo? Sventare il taglio di un filare di pini, tra l’incrocio con via Minghetti e via del Muraglione. Otto piante sono state infatti già abbattute dal 14 gennaio scorso, mentre per le restanti sedici i giorni sono contanti. La contestazione riguarda anche la modalità di intervento: «La cittadinanza — spiegano i comitati di zona ed il Coordinamento per la tutela degli alberi — non era stata informata. La segnaletica riportava solo la dicitura “Lavori di manutenzione”. I documenti autorizzativi non ci sono stati mostrati. Abbiamo contattato i Carabinieri Forestali e la Municipale, ma nessuno si è presentato». Per sventare gli ulteriori abbattimenti, i manifestanti hanno raccolto 250 firme, «già consegnate al responsabile del verde di Q2», richiedendo inoltre l’accesso agli atti e più accuratezza nella cartellonistica, da apporre almeno 5 giorni prima di eventuali tagli o potature. Ma le accuse non finiscono qui: «Dopo decenni di assenza di manutenzione, si abbatte senza analisi strumentali approfondite. Questa desertificazione è un gravissimo danno alla collettività e alla qualità del microclima: perdita del drenaggio delle acque piovane, dell’avifauna, dell’assorbimento di C02 e delle polveri sottili...». Per avvalorare la loro posizione («I pini in ambito urbano diventano vecchi dopo i 150 anni»), gli ambientalisti hanno raccolto alcune perizie, tra cui quella di Ugo Corrieri di Isde, medici per l’ambiente per il centro Italia.
La replica di Palazzo Vecchio: «L’intervento avviene a seguito della mappatura delle zone a rischio, a cura dell’Università di Firenze. I pini domestici di via Aretina sono caratterizzati da forte inclinazione e cattivo stato fitosanitario, certificato da professionisti». Tutte le piante, secondo visual tree assessment, sono in «classe D» e dunque a rischio crollo. Nel corso della sostituzione — «con autorizzazione paesaggistica e nulla osta della Soprintendenza» — è previsto pure il rifacimento dell’aiuola del controviale e l’installazione di un impianto di irrigazione: «Al posto del vecchio filare, in tempi brevi: 6 pini domestici e 18 latifoglie tra parrotie, magnolie, aceri, querce, tigli e frassini. Anche un bagolaro in cattive condizioni verrà sostituito con uno stesso esemplare». Conclusione dei cantieri per fine marzo.