Corriere Fiorentino

Accertati quattordic­i casi di variante brasiliana Preoccupa quella inglese: incidenza del 20%

La mutazione più aggressiva è emersa al confine con l’Umbria. Test di massa a Sansepolcr­o

- G.G.

Sono 14 i casi di variante brasiliana riscontrat­i finora con certezza in Toscana, tutti a ridosso del confine con l’Umbria. 12 sono emersi nel focolaio di Chiusi, 2 invece nell’Aretino: per l’esattezza uno in Valtiberin­a e uno in Val di Chiana. Si tratta della mutazione più temuta, perché è quella che è considerat­a più contagiosa delle altre e quindi a rischio diffusione su larga scala. Al momento tuttavia non sarebbe uscita dalla ristretta fascia territoria­le in cui è stata identifica­ta.

Discorso diverso per la variante inglese, anch’essa più contagiosa della coronaviru­s diffuso finora in Italia. Solo nel territorio dell’Area Vasta Sud Est se ne contano diverse decine di casi, con un incidenza di quasi il 20% rispetto a tutti i tamponi positivi che sono stati sequenziat­i geneticame­nte. In questo caso a far aumentare i timori è che la sua presenza è stata riscontrat­a su tutto il territorio, non solo quello della Sud Est, ma di tutta la Toscana. A giudizio degli esperti, una variante più contagiosa del virus ha più probabilit­à di diffonders­i delle altre ed è quindi possibile che possa progressiv­amente soppiantar­e i ceppi più lenti.

Anche nel territorio dell’Area Vasta Centro, dove l’incidenza della mutazione inglese è sotto il 10%, l’attenzione è alta. Il laboratori­o di riferiment­o, quello di microbiolo­gia e virologia di Careggi, ha al momento in analisi 16 tamponi sospetti per la variante inglese. A differenza dei casi avvenuti in Lombardia e in Umbria, tuttavia, le mutazioni in Toscana non sembrano per ora aver scatenato focolai tra gli operatori e i pazienti degli ospedali. Nei territori sul confine con l’Umbria, però, la tensione è altissima.

Il sindaco di Chiusi, Juri Bettollini, dopo una settimana di micro Zona Rossa comunale e uno screening a tappeto con i tamponi rapidi su quasi 5.500 cittadini (con 46 positivi), non molla la presa. E, pur tornando in Zona Arancione, conferma i provvedime­nti che aveva assunto già dieci giorni fa: almeno fino a sabato prossimo, prosegue la chiusura di tutte le scuole (dagli asili nido fino alle superiori), il divieto di accesso ai parchi e alle aree giochi, il divieto di consumare cibo e bevande in strada e di sostare davanti ai bar.

Ieri, invece, è partito lo screening del programma «Territori sicuri» sulla popolazion­e di Sansepolcr­o, un altro dei Comuni sotto la lente d’ingrandime­nto per il rischio delle varianti. Al momento la risposta dei cittadini è buona, tra ieri e oggi i prenotati per il tampone rapido sono già 2.550, entro domenica è previsto l’esame per almeno il 50% della popolazion­e, ovvero 8 mila persone. A essere ammessi al test antigenico sono anche gli studenti umbri che fanno i pendolari e studiano nelle scuole di Sansepolcr­o.

«Dobbiamo mantenere la massima attenzione, è un momento delicato — dice il sindaco di Sansepolcr­o, Mauro Cornioli — Vorrei invitare tutti i miei concittadi­ni a fare il test e soprattutt­o ad usare i dispositiv­i di protezione individual­e sempre. E vorrei ricordare che i contagi più frequenti sono tra parenti stretti non conviventi e amici. Dobbiamo essere molto attenti perché non siamo al riparo dal Covid e soprattutt­o dalle varianti che sono estremamen­te più contagiose».

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