Il recupero del convento Via ai lavori nel chiostro di Santa Maria Novella «Tra quattro anni qui un nuovo quartiere»
Venti milioni di euro (di cui 8,5 già in cassa). E quattro anni di lavori. Che, per dirla come Dario Nardella, trasformeranno il complesso di Santa Maria Novella «nelle super Murate, in un nuovo quartiere in pieno centro storico con un hub polifunzionale unico in Europa», al cui interno troveranno spazio una cinquantina di appartamenti in social housing per giovani coppie, spazi espositivi, una biblioteca, un archivio, un polo della creatività, il museo della Lingua Italiana. E pure una Stazione dei carabinieri, aperta 24 ore su 24, che verrà inaugurata nelle prossime settimane dal comandante generale dell’Arma Teo Luzi.
Vista l’imponenza del progetto e della superficie (25 mila metri quadrati), Palazzo Vecchio ha deciso di realizzare gli interventi a tappe, e ovviamente dopo aver trovato i fondi. E per dimostrare che su Santa Maria Novella si fa sul serio — dopo tanti annunci — il sindaco ha chiesto al governo di candidare Firenze per le celebrazioni del 50° anniversario della Carta Unesco, ovvero la convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale, prevista nel 2022: «Ho già parlato con il ministro degli Esteri Di
Maio e con quello della Cultura Franceschini a cui ho chiesto che avallare la nostra candidatura. Se verrà accettata le celebrazioni si terranno qui, in Santa Maria Novella, nello stesso luogo in cui l’ex premier Theresa May, nel 2017, parlò per la prima volta di Brexit».
Ma veniamo al masteplan presentato ieri da Nardella e da mezza giunta — c’erano gli assessori Sacchi, Albanese, Del Re e Martini insieme al capo della direzione Belle Arti Caselli —: oltre alla basilica e all’ala già visitabile, in uno dei locali del complesso finiranno anche gli archivi del Comune dove saranno trasferite tutte le opere contenute nei depositi così da dare vita a una esposizione permanente. Si tratta di un patrimonio composto da arredi, dipinti, oggetti d’arte e opere scultoree. Accanto, invece, è prevista la fototeca del servizio musei, che raccoglie negativi su lastra e su pellicola e positivi su carta che arrivano dai fondi Baccani, Belle Arti e Stefano Bardini insieme ad Alinari e Anderson (per un totale di 112 mila beni). Il Chiostro Grande, che a giorni vedrà partire i cantieri per il restauro degli affreschi su San Domenico, farà invece da palcoscenico a eventi e performance della prossima Estate Fiorentina.
Nella Santa Maria Novella del futuro, secondo i desiderata del primo cittadino, troveranno posto un polo della creatività pensato per le start up, uno show room dedicato all’artigianato, un atelier per artisti, una biblioteca di 600 metri quadrati collegata con quella dei Domenicani e un caffèristorante con tanto di terrazza. Nella parte del Monastero Nuovo nascerà, invece, il museo della Lingua Italiana: la superficie complessiva è di 2.500 metri quadrati suddivisi tra il piano terra e il primo piano. Il costo è di 4,5 milioni di euro, ed entro quest’anno partiranno i lavori. «Fiorentini e turisti — conclude il sindaco — potranno accedere liberamente ad alcuni spazi. Saranno a pagamento solo il museo di Santa Maria Novella e quello della lingua italiana».
❞ Nardella E per dimostrare che facciamo sul serio ho proposto la candidatura di Firenze per il 50° anniversario della carta dell’Unesco Le celebrazioni si terranno in questo complesso