«Questa scuola è un inferno» E duecento prof vanno in piazza
Un’intera scuola contro la preside
Si sono dati appuntamento in piazza Oberdan per protestare contro la dirigente scolastica del comprensivo Masaccio. Docenti, personale scolastico e genitori hanno inscenato una clamorosa protesta con tanto di striscioni per chiedere che l’Ufficio scolastico prenda provvedimenti nei confronti della dirigente che avrebbe reso molto complesso il clima nella scuola.
Classi vuote, ieri, nelle quattro scuole che fanno parte dell’Istituto Comprensivo Masaccio. I bimbi sono rimasti a casa e gli insegnanti (150), il personale amministrativo e i collaboratori (circa 50) hanno incrociato le braccia per mandare un segnale forte alla preside Annarita Fasulo e all’Ufficio scolastico regionale. Alla Masaccio, alla Giotto, all’Andrea Del Sarto e alla Capponi il malessere è profondo, e negli ultimi sei mesi si è radicato fino ad arrivare allo «sciopero ad personam» di ieri mattina.
La persona è la dirigente scolastica che, a sentire chi era in piazza Oberdan, avrebbe reso il clima mefitico: «Siamo all’esasperazione, siamo demotivati, la preside fin da subito ha avuto un atteggiamento di sfida — racconta un prof — E poi, ogni collegio dei docenti si trasforma in un campo di battaglia».
In questo Istituto Comprensivo la situazione è così incandescente che ora potrebbe aprirsi un altro fronte. Sembra che buona parte del corpo insegnante e del personale Ata, nel caso in cui l’Usr non prenda provvedimenti in «tempi ragionevoli» (che tradotto significa «subito»), sia pronto a chiedere il trasferimento dal prossimo anno: «Andare avanti è impossibile, la dirigente ci sta rendendo la vita difficilissima. E poi non dà neanche più indicazioni. Spesso, per questo motivo, le classi rimangono scoperte perché non vengono garantite le sostituzioni, ed è capitato che un ragazzo disabile sia rimasto solo», l’accusa. Tra i 200 di piazza Oberdan, anche tanti genitori con cartelli, che a novembre, in una lettera firmata da 1.200 persone, avevano chiesto il trasferimento della Fasulo «per incompatibilità ambientale».
A organizzare il sit-in di ieri mattina, la Cigl, la Snals e Gilda che per sei mesi hanno provato a trovare un punto di incontro tra la preside e la scuola. «Serve un cambio di rotta da parte della dirigente per avere condizioni di lavoro serene proficue e per il benessere di studenti e famiglie. Bisogna ritornare a essere la comunità educante di un tempo», il commento delle tre sigle sindacali. Che chiedono ad Annarita Fasulo «comportamenti improntati ad ascolto e rispetto, indicazioni precise e tempestive a tutto il personale per affrontare i problemi quotidiani, rispetto delle norme sul funzionamento degli organi collegiali, ripresa della contrattazione d’istituto ferma da ben due anni».
Terminata la manifestazione di piazza Oberdan, una delegazione formata da professori, amministrativi e collaboratori scolastici, genitori, si è incamminata verso l’Ufficio scolastico regionale per appellarsi al direttore generale Ernesto Pellecchia. A ricevere i rappresentanti della Masaccio ci hanno pensato il provveditore agli studi di Firenze Roberto Curtolo e la vice direttrice regionale Laura Scoppetta: «La questione è nelle mani dell’ispettore, che sta terminando gli accertamenti, e del direttore — fanno sapere dall’Ufficio Scolastico — Sulla base dei risultati il direttore Pellecchia, nel più breve tempo possibile, riporterà la serenità e la tranquillità nelle quattro scuole, tra il personale e tra gli alunni».
Lo sciopero Coinvolto tutto il comprensivo Poi l’incontro col provveditore