Corriere Fiorentino

Tutte le arti (e Benigni), così l’Italia celebra il Dantedì

Dalla lectio dell’attore al Quirinale a Muti al Maggio

- Bonciani

Letture, mostre, eventi, restauri, film, convegni, installazi­oni, su e giù per l’Italia. E, complice la pandemia che non molla la presa, tanti collegamen­ti on line. Le celebrazio­ni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri entrano nel vivo con il secondo Dantedì, il 25 marzo. E se Roberto Benigni leggerà dal Quirinale un canto della Divina Commedia su Rai 1 alle 19.15, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del premier Mario Draghi, anche Firenze (e la Toscana) si preparano.

L’annuncio della nuova lectura dantis di Roberto Benigni è stato dato dal ministro alla cultura Dario Franceschi­ni, che da Roma ha presentato il ventaglio di iniziative per il Dantedì — in collegamen­to con i sindaci di Firenze, Dario Nardella, e della altre città dantesche di Ravenna, Michele De Pascale, e Verona, Federico Sboarina — puntando sul messaggio di unità del Paese dato dal Sommo Poeta e sulle cento iniziative, finanziate per 2,6 milioni, che il Comitato nazionale per i 700 anni ha selezionat­o. Un elenco che in Toscana comprende Pisa, il Casentino con i cammini danteschi, Arezzo, la Lunigiana, Livorno, Pistoia, Lucca, Grosseto, Prato, ma soprattutt­o Firenze, dove si terranno per tutto l’anno. E se Franceschi­ni ha scelto i versi «e quindi uscimmo a riveder le stelle», che chiude l’Inferno, per significar­e la fiducia verso il ritorno alla normalità, Nardella ha optato per il «fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» che Ulisse indirizza ai compagni, per sottolinea­re la forza della cultura e della Commedia.

«Quello che è un fenomeno letterario universale si trasforma con queste celebrazio­ni in un pluralità di manifestaz­ioni e progetti — ha detto Nardella — che abbraccian­o l’intero Paese, incarnando un simbolo di rinascita a livello mondiale. E noi aderiamo con entusiasmo e molti progetti». Quali? Per il Dantedì verrà presentato il restauro del cenotafio, la tomba vuota, di Dante, opera ottocentes­ca dello scultore Stefano Ricci, nella basilica di Santa Croce, sarà lanciata la App «In Toscana con Dante», realizzata nell’ambito del progetto «Dante o Tosco» della Regione e che punta su cultura e turismo, le terzine dantesche grazie all’iniziativa social realizzata in collaboraz­ione con la Dante Society of America e la New York University saranno lette da persone di tutto il mondo da piazza Santa Croce al Dante Park di New York. Infine, sempre il 25 prossimo MUS.E e l’Ufficio Unesco del Comune avvieranno i Percorsi Danteschi e l’Accademia della Crusca inaugurerà una mostra sui rapporti tra la Crusca e Dante.

E ancora, ad aprile l’inaugurazi­one della mostra Alberi InVersi di Giuseppe Penone agli Uffizi e di Onorevole e antico cittadino di Firenze: il Bargello per Dante, al Bargello, assieme all’apertura del percorso espositivo di Palazzo Bastogi, curato dall’Archivio Storico di Palazzo Vecchio. A metà maggio inizierann­o le riprese del film di Pupi Avati Vita di Dante — dal 17 le riprese saranno a Cinecittà, mentre a luglio si sposterann­o a Firenze con Sergio Castellitt­o, che è Giovanni Boccaccio — e il 13 settembre ecco l’attesissim­o concerto al Teatro del Maggio del maestro Muti con la DanteSymph­onie di Franz Liszt. Sempre a settembre si terrà il progetto di Felice Limosani, con le incisioni di Gustave Doré che prenderann­o vita a Santa Croce, e la mostra Dante 700–Santa Maria Novella con le fotografie di Massimo Sestini, come ha detto Nardella «se l’emergenza Covid lo consentirà, potrà essere allestita in alcune città straniere». Mentre i lavori del primo lotto del Museo dell’Italiano in Santa Maria Novella dovrebbe essere finito entro l’anno.

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