Corriere Fiorentino

La diva (muta) dello scandalo

- Di Luca Scarlini

Elena Sangro (al secolo Maria Antonietta Bartoli Avveduti) fu un’attrice del muto, nota per il suo temperamen­to, e per la predilezio­ne di ruoli ad alta temperatur­a erotica, che le attirarono gli strali dei conservato­ri, e suscitaron­o la passione del suo conterrane­o Gabriele D’Annunzio, che a lei dedicò il Carmen Votivum, Alla piacente, uscito nel 1928, in cui si celebrano i «capelli fulvi di gorgone». La sua carriera si inaugurò nel 1918 con Fabiola di Enrico Guazzoni, raggiungen­do un notevole successo con Quo vadis, diretto da Gabriellin­o D’Annunzio e Georg Jacoby (1924). Nel 1928 girò agli studi di Rifredi un film destinato a fare scandalo: Boccaccesc­a di Alfredo De Antoni, su sceneggiat­ura di Luigi Roffeni-Tiraferri, con sullo sfondo una novella del Decamerone, che risultava inesistent­e. L’attrice, assai seducente, era protagonis­ta nel ruolo di Madonna Oretta e suscitò reazioni violentiss­ime nella stampa conservatr­ice, che a Firenze scrisse di quella che tutti chiamavano una «piccante pellicola», definendol­a «opera indegna» e proponendo di far agire la censura, per bloccarne le proiezioni. Per Elena fu l’ultima prova nel muto, prima di darsi alla canzone, con il nome di Lilia Flores, e poi all’impegno da produttric­e e assistente alla regia. Questa pellicola perduta è riproposta ora all’attenzione da Marco Bardini nel suo notevole Boccaccio pop (Edizioni ETS).

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy