Corriere Fiorentino

SEGNALI INQUIETANT­I IN UN CLIMA AVVELENATO

- Di Ernesto Poesio

Uno striscione minaccioso. Arrivato poco dopo le parole di Prandelli («questa è una città difficile»). Se il tecnico si aspettasse in cuor suo qualcosa del genere non è dato sapere, ma di sicuro da grande conoscitor­e del calcio italiano sapeva che il vento, nell’ultima settimana, intorno alla Fiorentina era molto cambiato. E lo spartiacqu­e è stato Udine, anzi il post partita quando Daniele Pradè ha puntato il dito verso i suoi giocatori («In campo vanno loro»). Un modo per spronarli anche se Prandelli ha fatto capire ieri che il suo stile è e resta diverso («Nello spogliatoi­o ci si può dire di tutto, ma fuori...»). Il dado, ormai, era tratto. E il messaggio fatto filtrare il giorno successivo dalla stessa società riguardo all’arrabbiatu­ra di Commisso verso i propri giocatori, non ha certo rasserenat­o gli animi. Quel «fino a ora vi ho difeso, ma non potrò farlo per sempre» riportato da alcuni media come frase dello stesso patron alla squadra e non smentita dal club è stato dunque profetico. La squadra, insomma, a dispetto dei proclami sull’unità appare sola. E da sola dovrà riuscire a togliersi dalle sabbie mobili. La partita col Parma assume quindi un valore decisivo perché per la prima volta da quando Commisso ha acquistato la Fiorentina, si assiste a una contestazi­one. Ma non solo. Perché la protesta di ieri dovrebbe far riflettere in casa viola sul rischio che la continua ricerca di approvazio­ne e di rapporto diretto coi tifosi possa rivelarsi un’arma a doppio taglio. Basta farsi un giro sui social viola in questi giorni per farsi un’idea: decine e decine di messaggi di insulti a ogni post, anche solo una foto. Segno che la comunicazi­one, alla fine di questa stagione maledetta, dovrà essere rivista. Perché il rapporto con la tifoseria seppur importante, non può diventare predominan­te nelle scelte e nella gestione di una società che deve essere nelle condizioni di poter fare anche scelte difficili, perfino impopolari. E soprattutt­o deve poter essere libera di prendere le distanze quando, come ieri, si superano i confini di una protesta legittima.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy