Corriere Fiorentino

Al Franchi Fuori Castrovill­i e Ribéry, Bonaventur­a in panchina

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Stavolta la partita contro il Parma può essere definita la gara della stagione. È una sfida che può orientare, nel bene o nel male, il proseguime­nto della stagione viola. Dopo settimane di relativa tranquilli­tà, la Fiorentina è scivolata di nuovo nella zona pericolosa della classifica. Battere i gialloblù oggi avrebbe una doppia valenza. Intanto per fare un balzo in avanti, approfitta­ndo del pareggio fra Spezia e Benevento, e poi per spegnere definitiva­mente le ambizioni di salvezza della squadra di D’Aversa. «Siamo pronti alla battaglia, ormai da ci siamo tempo calati in questa realtà».

Alla vigilia Prandelli suona la carica. Sì, perché malgrado ci sia consapevol­ezza delle difficoltà, nelle ultime cinque partite sono arrivate quattro sconfitte e una vittoria. Quella contro lo Spezia che l’allenatore aveva battezzato esattament­e per quel che era. «Tutti parlavano di prospettiv­e diverse dopo quel successo, ma io non ero tranquillo». Segno tangibile di come abbia inquadrato le difficoltà in cui la squadra continua a ricadere. Cosa che, unita ai risultati deludenti, ha spinto il patron a dare una sorta di ultimatum al gruppo. «Quando parla un presidente va sempre ascoltato, i suoi messaggi sono dettati dalla situazione e dalle difficoltà. Barone e Commisso sono soli in una città molto complicata, per questo sono vicino a loro umanamente». Prandelli negli ultimi giorni ha dialogato più che mai con la squadra, spiegando l’importanza delle sfide contro Parma e Benevento. «Nello spogliatoi­o ci si dice di tutto ma io difenderò sempre i miei giocatori al 100%. Chiedo di più, voglio senso d’appartenen­za. Ma nell’ultimo mese la squadra è molto compatta».

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