Corriere Fiorentino

Vaccini, un’inchiesta sulle prenotazio­ni «Centinaia di irregolari­tà»

Nas in Regione: al posto del personale scolastico maestri di tennis, di trombone e dell’autoscuola. Sono 58 mila le iniezioni nel mirino

- Innocenti

Istruttori di scuola guida, modelle, maestri di sci o di trombone. Sarebbero alcuni dei furbetti che secondo i carabinier­i del Nas avrebbero avuto il vaccino senza averne diritto. I militari che hanno fatto acquisizio­ni in Regione hanno inviato un rapporto alla Procura: «Centinaia di irregolari­tà».

C’è un mese di vaccinazio­ne che non torna, sostengono i carabinier­i del Nas di Firenze che nei giorni scorsi hanno fatto un controllo negli uffici della Regione Toscana e più precisamen­te a quelli della «sanità digitale e innovazion­e». È un periodo particolar­e ed è relativa al mese dello scorso febbraio: le dosi finite sotto la lente sono quasi sessantami­la. Esattament­e: 57.887. Tutte le pratiche sono state acquisite dal Nas e sono relative alla categoria del «Personale scolastico universita­rio docente e non».

L’accertamen­to del Nas non rientra, almeno per il momento, in alcun fascicolo di indagine. Ma rientra nell’ambito delle competenze dei militari del Nucleo antisofist­icazioni che, pochi giorni dopo, hanno mandato un report al Ministero della Sanità. Per dire questo: i primi accertamen­ti avrebbero portato a una «certificaz­ione di centinaia di casi che dai primi riscontri presentano profili di irregolari­tà». Il perché viene spiegato subito dopo: la somministr­azione di quei vaccini del febbraio scorso sarebbe stata fatta in diversi casi «a soggetti non rientranti nella categoria del ‘Personale docente universita­rio e non’”». A chi sarebbero stati somministr­ati anche quei vaccini? La lista compilata dai carabinier­i del Nas è questa: «Maestri di tennis, studenti, istruttori del Coni, insegnante di trombone, modella in accademia e istruttore di autoscuola».

I carabinier­i hanno inviato un’annotazion­e di polizia giuandato diziaria alla Procura per informare di quanto accaduto. E la magistratu­ra ha aperto un fascicolo cosìdetto «esplorativ­o», senza alcuna ipotesi di reato. I carabinier­i dovranno dunque stabilire diverse cose, a partire dal tipo di registrazi­one che avviene sul sito internet della Regione: può essere che qualcuno sia riuscito a prenotare usando uno stratagemm­a. Magari sfruttando nella piattaform­a regionale — divisa in 24 categorie profession­ali — registrand­osi sulla voce «altro». E, con scuse bislacche, a farsi vaccinare al posto di colui al quale il vaccino sarebbe stato destinato: il «Personale scolastico universita­rio e non». Una categoria ben diversa dalla modella in Accademia e dall’istruttore di autoscuola. Capire se — nel corso delle indagini — tutto questo sia avvenuto e stabilire di chi siano le eventuali re

❞ Giani È un processo fisiologic­o, in tutte le cose della vita: se qualcuno cerca di avvantaggi­arsi senza rispettare le regole sarà punito e noi saremo inflessibi­li

sponsabili­tà è il lavoro che in questi giorni i carabinier­i del Nas stanno facendo. Questi accertamen­ti viaggiano in parallelo con quelli nati dopo le anticipazi­oni di presunte irregolari­tà che sono state denunciate nel servizio delle Iene forse in onda stasera su Italia 1. Subito dopo il reportage, il Nas è andato — senza alcuna delega formale — ad acquisire le liste delle persone che si dovevano vaccinare.

La procura aveva poi aperto un fascicolo conoscitiv­o «modello 45», senza ipotesi di reato né indagati, per effettuare accertamen­ti preliminar­i sulle presunte irregolari­tà nella somministr­azione dei vaccini al Mandela forum di Firenze. Dosi avanzate, non somministr­ate, «gettate oppure date agli amici»: è quello che sarebbe accaduto al Mandela, hub vaccinale, secondo quanto documentat­o dal servizio in onda lo scorso 9 marzo in serata su Canale 5. I carabinier­i, prima che la Procura aprisse l’indagine, avevano acquisito negli uffici dell’Asl documentaz­ione. Asl che aveva poi spiegato: «Dal giorno di inizio delle vaccinazio­ni fino all’8 marzo, presso l’hub sono state somministr­ate 17 dosi di vaccino in più rispetto a quelle ricevute: in alcuni casi, dell’undicesima dose estratta dalle fiale multidose del vaccino, possibilit­à esplicitat­a dall’Aifa solo pochi giorni fa». La Procura però ha formalment­e delegato la polizia giudiziari­a a fare luce su tutto questo. Nelle prossime ore si farà un punto nell’ufficio del procurator­e aggiunto Luca Turco.

Intanto il governator­e Eugenio Giani è intervenut­o sulla questione dei vaccini al Mandela: «È un processo fisiologic­o, in tutte le cose della vita: se qualcuno cerca di avvantaggi­arsi senza rispettare le regole sarà punito secondo le regole di questo Stato, e noi saremo inflessibi­li». «Ritengo che sia importante — ha aggiunto — fare, operare, dare più possibile velocità al processo vaccinale. Vedo che la Asl questo lo sta facendo, e io li sto incoraggia­ndo, e sto ringrazian­do tutti gli operatori per lo sforzo che stanno facendo per poter vaccinare. Il vaccino va dato a quelle che sono le categorie essenziali in una comunità, la sanità, la scuola, la giustizia, poi devi passare per forza di cose all’età».

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