Oltre ventimila firme per salvare la casa della strage nazifascista
Sono già oltre 20 mila le firme della petizione lanciata a febbraio dall’associazione «Rufina Che Verrà» sulla piattaforma Change.org per chiedere alle autorità competenti di salvare dal crollo la «Casa della memoria» a Berceto, nel comune di Rufina: l’edificio, teatro della strage nazifascista del 17 aprile 1944, nella quale furono trucidate 11 persone, nel 2016 è stata riconosciuta dal Mibact «luogo di interesse storico». Adesso, è scritto nella petizione, «la casa dove questa terribile strage è accaduta sta crollando e, se le istituzioni non interverranno quanto prima, la storia rischia di inghiottire per sempre questa terribile vicenda che, invece, deve restare viva». L’immobile è tutt’ora di proprietà privata, tuttavia, nonostante l’apposizione del vincolo, nessun intervento di sistemazione è stato posto in essere tanto che non è difficile prevedere un imminente crollo della casa. «Fra pochi anni di Berceto rimarranno solo le rovine — scrivono i depositari della petizione — e sarà davvero ingiusto commemorare le vittime di fronte ad un cumulo di macerie. Noi non possiamo accettare che ciò accada». E poi: «È anche grazie alla conservazione di luoghi come questo se potremo ancora raccontare ai nostri giovani i crimini che la violenza nazifascista ha compiuto, a due passi da casa nostra. In un mondo in cui tutto si sta digitalizzando, l’odio, l’intolleranza e il razzismo si stanno riaffacciando sul presente e, ora più che mai, serve una memoria vissuta affinché possa essere testimoniata». E infine l’appello della petizione, che è diretta al Comune di Rufina: «Facciamo sentire la nostra voce, ogni firma e ogni condivisione sarà un segnale importante che ognuno di noi darà affinché la memoria di Berceto sia tramandata alle generazioni future».